venerdì 23 giugno 2023
Operazione da 4,9 miliardi di dollari che espande l'attività del gruppo in Europa occidentale, Nordafrica, Indonesia e Australia. Descalzi: "Il gas fonte energetica ponte cruciale per la transizione"
Una delle piattaforme di Neptune nel mare dei Paesi Bassi

Una delle piattaforme di Neptune nel mare dei Paesi Bassi - Neptune Energy

COMMENTA E CONDIVIDI

Maxi acquisizione per Eni. La società dell’energia che ha lo Stato italiano come azionista di controllo (Cdp e ministero dell’Economia hanno il 32,4% delle azioni) ha annunciato l’accordo per comprare Neptune Energy Group Limited, società con sede a Londra che si occupa di esplorazione e produzione di idrocarburi, soprattutto gas naturale, particolarmente forte nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Algeria, Egitto, Indonesia e Australia.

Eni procederà all’acquisizione di Neptune insieme a Vår Energi, la società norvegese nata nel 2018 dalla fusione tra Eni Norway e Point Resources, di cui il gruppo italiano è il primo azionista con una quota del 63%. L’operazione dà a Neptune una valutazione di 4,9 miliardi di dollari. Alla società britannica resteranno le attività in Germania.

Eni ha spiegato che l’acquisizione «rappresenta un’opportunità eccezionale, consentendole di integrare le proprie attività in aree geografiche chiave, di sostenere l’obiettivo del 60% di produzione di gas naturale e di raggiungere un livello di zero emissioni nette (Scope 1 + 2) nel business Upstream entro il 2030. L'operazione è in linea con la strategia di Eni di fornire alla società energia accessibile, sicura e a basse emissioni, per la quale il gas naturale rimane una fonte importante».

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha detto che «attraverso questa operazione Eni acquisisce un portafoglio di elevata qualità e a bassa intensità carbonica, con un'eccezionale complementarità a livello strategico e operativo. Riteniamo che il gas sia una fonte energetica ponte cruciale per la transizione energetica globale, e siamo impegnati ad aumentare la nostra quota di produzione di gas naturale al 60% entro il 2030». L’Ad ha anche aggiunto che questa acquisizione garantisce altri 4 miliardi di metri cubi di gas per i consumatori europei.

L’operazione sarà completata entro il primo trimestre del 2024: occorre in particolare avere il via libera dei governi, delle autorità Antitrust.



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI