venerdì 24 gennaio 2014
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Ci sono due atteggiamenti possibili rispetto alla Electrolux, in procinto di ristrutturare la sua presenza in Italia, trasferendo parte della produzione delle lavatrici dallo stabilimento di Porcia (Pordenone) ad uno in Polonia.Il primo è quello di protestare contro gli effetti perversi della globalizzazione, con le fabbriche-trolley che si possono spostare da una nazione all’altra. Si può riflettere – a buon ragione – del potere nebuloso di fondi d’investimento e consigli d’amministrazione abituati a comunicare con un fax l’abbandono di un territorio e la messa in discussione del futuro di migliaia di famiglie. Si può perfino gridare e scioperare e lottare «perché non si possono sempre svendere i diritti e le tutele dei lavoratori». E non c’è nulla di tutto ciò che non sia vero. Bisognerebbe ricordarsi, però, che anche noi siamo stati, e fortunatamente siamo ancora, la "Polonia di qualcun altro", come dimostra il trasferimento della produzione di forni a microonde dalla Svezia al Varesotto, decisa l’altro ieri dalla Whirpool. Ma soprattutto, l’esperienza insegna che la protesta da sola è sterile, inefficace. E bloccare i processi di trasformazione economica può risultare persino controproducente nel medio periodo.Il secondo atteggiamento è invece quello di chi sceglie di "stare dentro" i processi economici. E di giocarsi fino in fondo le proprie carte per essere competitivo su più fronti. L’iniziativa dell’associazione industriale di Pordenone va in questa direzione. E, pur nei limiti degli impegni da verificare, dimostra come la mobilitazione attiva – e non meramente rivendicativa – dei territori può segnare una svolta. Soprattutto se condivisa con intelligenza dal sindacato, dalla politica e dalle istituzioni. Si può agire sul costo del lavoro senza penalizzare troppo le buste-paga, si possono ridurre le diseconomie esterne, si può valorizzare la professionalità dei lavoratori e aumentare la produttività. Ma solo una logica cooperativa – partecipativa a tutti i livelli, cominciando appunto dalle singole aziende e dai territori – è in grado di dare un valore diverso alla competitività. Perché non sia sinonimo di irresponsabilità.
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