lunedì 18 marzo 2013
Piazza Affari apre a -2,8%. Male le europee. Borse asiatiche in profondo rosso. Il governo cipriota ha deciso di tenere gli istituti chiusi anche martedì dopo la corsa ai depositi per evitare il prelievo forzoso voluto dall'Unione Europea.
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Affonda in avvio di seduta Piazza Affari con il Ftse Mib a -2,85% a 15.600 punti e il Ftse All Share a -2,58% a 16.665 punti. Le banche sono colpite da un'ondata di ordini in vendita. Il Banco Popolare non riesce a fare prezzo (teorico -5,8%), Intesa Sanpaolo cede il 4,39%, Unicredit il 4,9%; Fiat perde oltre il 4 per cento.
I timori per il salvataggio di Cipro hanno effetti anche sulla Borsa di Londra che apre in netto ribasso con l'indice Ftse 100 che perde l'1,5%.  La Borsa di Parigi ha aperto con un calo dell'1,93% con i titoli bancari in ribasso tra i 3 e i 5 punti percentuali. Apertura pesante per la Borsa di Francoforte, con l'indice Dax che nei primi scambi arretra dell'1,48% a 7.924,04 punti. 
In netta crescita il differenziale tra Btp e bund tedeschi in apertura di settimana che segna 334 punti base rispetto ai 314 di venerdì scorso alla chiusura dei mercati. Il tasso di rendimento dei decennali italiani sale al 4,75%.
Anche le Borse soffrono i timori per la crisi a Cipro e di un'escalation nell'eurozona. E' il calo più importante degli ultimi otto mesi nell'area Asia Pacifico con l'indice di riferimento della regione in calo dell'1,8 per cento. Tokyo ha perso il 2,7%, Hong Kong il 2,07% e Shanghai l'1,68 per cento.
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