sabato 24 aprile 2021
La Impretek e la multinazionale Cnbm Group pronte a investire subito 150 milioni di euro
Un cantiere edile

Un cantiere edile - Fotogramma

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Primo accordo tra un’azienda italiana - la Impretek - e una multinazionale cinese - la Cnbm Group -per dare slancio al mercato delle ristrutturazioni edilizie. La Cnbm Group, nota per aver ideato e favorito la costituzione dell’importante rotta commerciale della nuova "via della seta”, è uno degli 82 gruppi statali cinesi e uno dei più importanti gruppi per le costruzioni e materiali per l’edilizia di tutto il mondo, con un patrimonio con più di 82 miliardi di euro.

Fiore Jin, responsabile Superbonus di Cnbm International Corporation e direttore generale del progetto di costruzione a risparmio energetico in Europa, ha annunciato che «Cnbm è pronta a investire subito 150 milioni di euro, creando 5mila nuovi posti lavoro, con la previsione di aumentare gli investimenti. Vogliamo uscire insieme da questa crisi e contribuire a creare in Italia un nuovo Rinascimento».

«Questa grande opportunità che il governo italiano ha dato agli italiani merita delle riflessioni – ha spiegato Gianni Casella, general manager e consulente societario e tributario per Impretek -. Del superbonus in Italia, infatti, tutti ne parlano ma pochi lo fanno. Il problema primario è la mancanza di liquidità delle aziende edili che non consente di avviare i cantieri. Impretek e Cnbm si impegnano per concretizzare quest’opportunità di rilancio con offerta dell’ecobonus 110%. Il nuovo partner cinese vuole sostenere il progetto economico-edilizio in Italia, in partenariato con Impretek, inserendosi dove la carente liquidità aziendale non consente di ottenere risorse finanziarie, supportando il merito creditizio per sostenere il progetto sisma eco bonus che il governo ha decretato con la legge 77/2020. Si vogliono anticipare i flussi finanziari per gli interventi edili sia dal punto di vista sismico sia dal punto di vista dell’efficientamento energetico».

«Impretek oggi, grazie all’accordo di partenariato internazionale con Jetion Solar / Cnbm Group, riuscirà a sostenere il progetto eco sisma bonus sostenendo le imprese per realizzare tali interventi di riqualificazione energetica e sismica – ha commentato il direttore generale di Impretek Matteo Silvestre -. Ringraziamo inoltre gli attuali partner Protos Group e Banca Sella. L’offerta di Impretek nasce per favorire tutti i cittadini che lo richiedono, andando a intervenire sulle mancanze finanziarie. Con il supporto dei nostri advisor, ingegneri, geometri, imprese, amministratori di condominio, il sostegno dei sindaci, di tutte le associazioni di categoria, Ance, riusciremo a sostenere questa grande opportunità per gli italiani e a contribuire al rilancio dell’economia del nostro Paese, ripartendo con l’edilizia. Oggi Impretek e Jetion Solar / Cnbm Group sosterranno questa meravigliosa iniziativa che il governo italiano ha promosso nel nostro Paese».

La proposta di Impretek è una proposta “chiavi in mano”. Impretek ha il ruolo di general contractor, Cnbm supporterà l’operazione. Impretek guida sia le imprese subappaltatrici sia i tecnici fino a conclusione delle operazioni. Per fare ciò si avvale dell’ausilio di Ernst & Young, con cui ha una partnership per tutte le operazioni. L’innovazione deriva dal fatto che Impretek struttura l’operazione sul cliente e copre la pratica con una polizza assicurativa. Il giro di affari generato finora è di circa 500 milioni di euro e riguarda solo le operazioni di superbonus.

Per Carlo Passatordi, cofondatore di Impretek, «il mercato va sbloccato subito. Dobbiamo tutti sollecitare i nostri governatori a semplificare questo complesso sistema, con troppi codici e troppe figure superflue, come ad esempio gli asseveratori. Così come troppi sono i limiti temporali imposti». Carola Silvestre, cofondatrice di Impretek, infine ha ricordato che «il lavoro di Impretek è partito già da tre anni con la riqualificazione dei borghi urbani italiani. Un lavoro che porterà i suoi frutti anche per il rilancio del turismo slow, vista l’impossibilità di fare prossimamente turismo di massa».

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