sabato 24 febbraio 2024
Alla riunione dei ministri dell’Economia dell’Ue l'ex premier si confronta sul futuro della competitività in Europa
Mario Draghi all'Ecofin a Gand in Belgio

Mario Draghi all'Ecofin a Gand in Belgio - newsroom.consilium.europa.eu

COMMENTA E CONDIVIDI

L'Ue avrà bisogno di effettuare «enormi investimenti» in «relativamente poco tempo», quindi occorrerà finanziarli, anche mobilitando il risparmio privato in misura molto maggiore di quanto non si sia fatto finora. Così si è espresso Mario Draghi, l'ex premier arrivando alla riunione dei ministri dell'Economia dell'Ue per parlare e confrontarsi sul futuro della competitività in Europa e su cosa serva per mobilitare investimenti pubblici, guardando alle sfide della competitività e alla transizione verde e digitale.
Oggi alla Ghelamco Arena di Gand, nelle Fiandre, si riunisce l'Ecofin informale ed è presente anche l'ex premier, incaricato da Ursula von der Leyen proprio di redigere un rapporto che verrà pubblicato dopo le elezioni europee del 6-9 giugno su come migliorare la competitività dell'Ue.


«Siamo qui - ha affermato Draghi - per un primo scambio, che sto avendo con vari portatori di interesse, per la preparazione del rapporto sulla competitività dell'Europa. Si sono verificati cambiamenti molto profondi negli ultimi anni, nell'ordine economico globale. Questi cambiamenti hanno una varietà di conseguenze, una delle quali è chiara: dovremo investire un enorme ammontare di risorse in un tempo relativamente breve, in Europa».

«Questa discussione - ha continuato l'ex presidente della Banca centrale europea - serve a sapere che cosa pensano i ministri delle Finanze e come si stanno preparando a finanziare queste necessità di investimento. Non penso solo a risorse pubbliche, ma anche ai risparmi privati, a come mobilitarli in misura molto maggiore rispetto al passato».


Non molti giorni fa, parlando a Washington, l'ex premier italiano aveva già fatto trapelare un primo forte sprone già individuato per l'Europa: «darsi una mossa» sulla difesa in particolare coordinando la spesa, per evitare duplicati e sprechi negli investimenti.
Da quanto emerso il rapporto di Draghi si basa su un'ampia raccolta di dati e fatti, per identificare sia le condizioni generali necessarie a migliorare la concorrenza, sia i settori in cui sarebbe necessario intervenire. L'idea è che l'analisi esamini sia le sfide e sia punti di forza dell'Europa formulando delle raccomandazioni dove necessario. Il rapporto sta raccogliendo diversi contributi, anche dal mondo accademico, su vari argomenti. L'obiettivo, appunto, è quello di pubblicarlo entro la fine del primo semestre di quest'anno, ma comunque dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.

Già nell'intervento a Washington, oltre all'invito a coordinarsi maggiormente sulla difesa, Draghi aveva poi ha ammonito che le crescenti rivalità geopolitiche rischiano di innalzare i deficit pubblici, e ha affermato di pensare che le politiche fiscali dovranno svolgere in futuro un maggior ruolo di stabilizzazione. Proprio la scorsa settimana la Commissione europea ha pubblicato la nuova relazione annuale sul mercato unico e sulla competitività, registrando alcuni miglioramenti e una ripresa degli investimenti pubblici rispetto ai bassi livelli registrati dopo la crisi finanziaria, in parte grazie al Pnrr. Per aumentare la disponibilità di finanziamenti in capitale di rischio e far crescere le imprese innovative, il rapporto ha però raccomandato di rafforzare ulteriormente l'Unione dei mercati dei capitali.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: