martedì 22 gennaio 2013
​Lo ha detto il presidente della Bce in un intervento alla Camera di Commercio e Industria di Francoforte.
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​"I Paesi devono diventare competitivi per sostenere la crescita". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un intervento alla Camera di Commercio e Industria di Francoforte, sollecitandoli a "smettere di finanziarsi attraverso l'indebitamento" perché così "non è possibile avere una crescita sostenibile". "È un processo doloroso e difficile quello di ridurre gli squilibri. Ma è fondamentale per ripristinare la sostenibilità della finanze pubbliche e la crescita", ha aggiunto Draghi, spiegando che le persone che vivono in quei Paesi coinvolti da questo percorso di riforme "hanno in generale capito e lo appoggiano". Quindi, ha concluso, "i progressi fatti finora meritano un rispetto e un riconoscimento pubblico". ​ Draghi, in vista del 2013, ha messo in evidenza tre cose da focalizzare. "In primo luogo, ci serve perseveranza, in secondo luogo dobbiamo continuare a essere ambiziosi e terzo: ci serve pazienza". Riguardo alla perseveranza, Draghi nota che "nonostante i buoni progressi, che mostrano che l'aggiustamento è in corso, gli sforzi sulle riforme devono essere continuati. L'aggiustamento è di per sè difficile e ce lo troveremo al fianco per un bel pò. I politici e la gente devono perseverare, specie sulle riforme strutturali che devono migliorare la competitività. I paesi hanno bisogno di competitività per rendere sostenibile la crescita. Devono allontanarsi dal finanziamento del debito. Non c'è possibilità di una crescita sostenibile basata su una permanente accumulazione del debito e, per inciso, non c'è equità sociale basata su un'accumulazione permanente del debito". Riguardo all'ambizione, Draghi, spiega che "la relativa calma sui mercati finanziari non deve condurre ad abbassare la guardia sulla nostra ambizione di aggiustare i difetti strutturali nella struttura di governance dell'area euro. Dopo molti passi in avanti che abbiamo fatto attraverso la creazione di nuove regole ed istituzioni, quest'anno dobbiamo focalizzarci sull'implementazione". Riguardo alla pazienza, Draghi precisa che "sono perfettamente consapevole che per molta gente nei paesi sottoposti ad aggiustamento la situazione economica personale può essere molto difficile. Ma non c'è alternativa al passo delle riforme. La crisi ha diversi aspetti che hanno un'importanza diversa nei vari paesi: c'è una crisi del debito che richiede un consolidamento di bilancio, c'è una crisi di competitività che richiede riforme strutturali, c'è una crisi bancaria che richiede una forte unione fiscale e c'è una crisi di fiducia che richiede un forte impegno da parte di tutti i soggetti politici, inclusa la banca centrale espressa attraverso il nostro programma OMT (di acquisto dei bond governativi, ndr)".​
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