venerdì 29 novembre 2013
​I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 663mila. L'incidenza sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Resta tuttavia invariato il tasso generale. Giovannini: il dato non sorprende. Kyenge: situazione allarmante.
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​La disoccupazione giovanile segna a ottobre un nuovo record. I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 663 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 41,2%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,8 punti nel confronto tendenziale. È quanto emerge dai dati provvisori riferiti dall'Istat.TASSO DI DISOCCUPAZIONE INVARIATO A OTTOBREA ottobre il tasso di disoccupazione si attesta al 12,5%, invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 1,2 punti percentuali nei 12 mesi. È quanto emerge dai dati provvisori diffusi oggi dall'Istat. A ottobre 2013 gli occupati sono 22 milioni 358 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell'1,8% su base annua (-408 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,5%, aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di 1,0 punti rispetto a 12 mesi prima.  Nel terzo trimestre 2013, riferisce l'Istat, è proseguito il calo tendenziale del numero di occupati (-2,3%, pari a-522.000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -333mila unità). La riduzione degli uomini (-2,8%, pari a -376.000 unità) si associa a quella delle donne (-1,5%, pari a -145mila unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente -530mila e -249mila unità) continua a contrapporsila crescita degli occupati con almeno 50 anni (+257.000 unità). La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-541mila unità) si contrappone alla leggera crescita di quella straniera (19mila unità). In confronto al terzo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 2,9 punti percentuali a fronte di un calo di 1,1 punti di quello degli italiani.Nell'industria in senso stretto prosegue la flessione dell'occupazione, con una discesa tendenziale del 2,2% (-99mila unità), cui si associa la più marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-7,1%, pari a -123mila unità). Per il terzo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l'occupazione si riduce anchenel terziario (-1,9%, pari a -300mila unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,0%, pari a -568mila unità rispetto al terzo trimestre 2012), che in più della metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,3%, pari a -291.000 unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano a ritmo meno sostenuto rispetto al recente passato (1,2%, pari a +46mila unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario. Per il terzo trimestre consecutivo continua a calare il lavoro a termine (-7,4%, pari a -180mila unità), cui si accompagna la nuova significativa diminuzione dei collaboratori (-17,0%, pari a-73mila unità).GIOVANNINI: IL DATO NON SORPRENDEI dati Istat sulla disoccupazione "non sono sorprendenti, pur se negativi". Lo afferma a margine del convegno Le competenze digitali: l'Italia e la sfida dell'innovazione il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, rilevando che "la ripresa economica tarda a riflettersi sul mercato del lavoro". Il ministro osserva che "le azioni messe in campo negli ultimi mesi stanno cominciando a mostrare i propri effetti, anche se ancora non si vedono sul dato aggregato". La priorità è "far ripartire l'occupazione".  Il tema dei fondi di solidarietà "è aperto e in questi giorni si deve decidere l'entità del contributo".KYENGE: SITUAZIONE ALLARMANTE"I dati diffusi oggi dall'Istat sulla disoccupazione giovanile sono allarmanti". Lo ha scritto, sul suo profilo Facebook, Cecile Kyenge, ministra per l'Integrazione. "L'inattività dei nostri ragazzi e la fuga all'esterorappresentano un enorme dispendio di professionalità, energie e opportunità per il nostro Paese - ha detto ancora -. Sono urgenti misure efficaci che riportino l'Italia alla crescita e allo sviluppo partendo proprio dai giovani".
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