giovedì 29 febbraio 2024
Sono tre milioni, risulta occupato solo il 32,2% di coloro che soffrono di limitazioni gravi contro il 59,8% delle persone senza limitazioni. Il buon esempio delle cooperative
Ancora pochi i disabili assunti

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In Italia ci sono tre milioni di persone con disabilità. Di queste, risulta occupato solo il 32,2% di coloro che soffrono di limitazioni gravi contro il 59,8% senza limitazioni. Le persone cieche assolute o parziali sono più di 122mila e il loro tasso di disoccupazione è del 70%, contro il 10,5% della media nazionale. Inoltre sono 5,6 milioni le persone in povertà assoluta. Disabilità e povertà sono due concetti complessi ed entrambi possono portare a forme di esclusione sociale: la definizione di povertà include il disagio economico, ma anche il disagio abitativo, lavorativo e la mancanza di istruzione, relazioni e opportunità; la disabilità è un fenomeno complesso perché riguarda non solo la persona in sé, ma anche la sua interazione con l’ambiente sociale. Le famiglie coinvolte nello studio condotto da Cbm Italia con la Fondazione Zancan percepiscono e vivono in una condizione di isolamento: una su sei non riceve alcun supporto dalle istituzioni e una su quattro non può contare su una rete informale fatta di amici, parenti non conviventi o volontari. Basti pensare che oltre il 70% è privo di rete amicale di supporto (materiale e immateriale) e il 55% non partecipa ad associazioni di supporto alla disabilità, quote che aumentano dove si registra un basso livello educativo. L’isolamento deriva infatti anche dalla scarsa conoscenza delle opportunità esistenti e dalla poca consapevolezza dei propri diritti.

Mentre le aziende italiane sono ancora poco strutturate per gestire l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e spesso non vanno oltre gli adempimenti previsti dalla legge. Il sondaggio realizzato da Jointly evidenzia come, a fronte di un’incidenza della disabilità che riguarda il 42% delle aziende intervistate, solo tre su dieci si sono dotate di una funzione dedicata a supportare l’inserimento lavorativo di questa tipologia di lavoratori, mentre il 6% ammette di ricorrere al pagamento delle sanzioni per la mancata assunzione della quota di assunzioni prevista. Alla ricerca realizzata per indagare i diversi approcci che le aziende italiane adottano nella gestione dei collaboratori con disabilità, hanno partecipato 88 imprese di medie e grandi dimensioni, la metà delle quali fa parte di un gruppo multinazionale con più di 500 dipendenti. Nell’ambito del campione di aziende intervistate, le forme di disabilità più rappresentate sono quella fisica (42%), viscerale, come per esempio diabete, malattie cardiache o metaboliche (40%) – che comprende diabete, malattie cardiache, malattie metaboliche - seguite da quelle di tipo sensoriale (33%), multipla (25%), intellettiva (20%) e mentale (20%).

Riguardo i settori di impiego, quelli che contano una maggiore presenza delle persone con disabilità sono quelli dedicati alle attività di backoffice, come i servizi generali e di facility management (26%) e quelli di amministrazione e finance (23%), seguite dai servizi informatici(18%), risorse umane (18%) e vendite (8%). Per rispondere alle esigenze di questa specifica tipologia di lavoratori, però, le aziende sono ancora poco strutturate, e scarso (8%) risulta anche il ricorso agli strumenti di tipo normativo che puntano a facilitare l’inserimento in azienda delle persone con disabilità, come i fondi dedicati a livello regionale e ministeriale. I supporti più utilizzati risultano, invece, essere le convenzioni e i tirocini concordati con gli uffici preposti al collocamento mirato (30%), il collocamento mirato attraverso i Centri per l’impiego, segnalato da quattro risposte su dieci, e lo smart working, menzionato dal 41% degli intervistati.

Rispetto al reclutamento delle persone con disabilità, un’azienda su tre ha un approccio “burocratico”, attenendosi agli obblighi di legge e stipulando convenzioni con cooperative o enti specializzati nella somministrazione di lavoro a questa tipologia di collaboratori. Ma ci sono anche aziende che scelgono di occuparsi direttamente della selezione dei candidati con disabilità (35%), sulla base delle loro competenze, con un 30% che gestisce internamente gli aspetti legati all’assunzione di persone con disabilità. E l’inserimento da solo non basta: perché le persone con disabilità possano esprimere il proprio potenziale al lavoro, è necessario che tutta l’organizzazione – e in particolare i team nei quali vengono inserite – siano ingaggiati e formati per tempo. A oggi il 23% delle aziende dichiara di aver istituito campagne di comunicazione interna e momenti di sensibilizzazione per favorire la collaborazione tra colleghi, mentre solo il 12% ha definito un Manifesto sul Diversity Management. Un impegno che è però valorizzato, dove c’è nei bilanci di sostenibilità: un’azienda su cinque (21%) lo rendiconta. L’impegno in alcuni casi (16%) si estende anche alla definzione di percorsi di carriera calibrati sulle competenze delle persone con disabilità. Più di un’azienda su tre dichiara che vorrebbe investire maggiormente in campagne di comunicazione interna e incontri di formazione per dipendenti e manager in grado di supportare l’inclusione di questa tipologia di lavoratori.


Bandi e bonus per l'inserimento

Arriva il nuovo bando Inail, pubblicato in Gazzetta ufficiale, con cui l'Istituto mette a disposizione altri due milioni e mezzo di euro per la realizzazione di progetti di formazione e informazione in materia di reinserimento e integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro. L'obiettivo è promuovere la diffusione tra i datori di lavoro, i lavoratori e i soggetti in cerca di nuova occupazione di una cultura condivisa sulle tutele previste dall'ordinamento per garantire parità di diritti ai lavoratori con disabilità e far conoscere le misure di sostegno che sono state predisposte dall'Istituto per la realizzazione degli interventi necessari al reinserimento lavorativo. Destinatari dei finanziamenti sono gli enti bilaterali, le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori più rappresentative sul piano nazionale, i patronati e le associazioni senza fini di lucro che hanno per oggetto la tutela del lavoro, l'assistenza e la promozione delle attività imprenditoriali, la tutela della disabilità e la progettazione ed erogazione di percorsi formativi e di alternanza. Il finanziamento complessivo di ciascun progetto non potrà essere superiore a 120mila euro e terrà conto del numero dei partecipanti e delle ore in cui si sviluppano i moduli prescelti. L'assegnazione dei fondi avverrà attraverso una procedura "valutativa a sportello", nel rispetto dell'ordine cronologico di presentazione delle domande in via telematica, fino a esaurimento delle risorse disponibili. Le date e gli orari di apertura e chiusura della procedura informatica per l'inoltro delle domande on line e il relativo manuale operativo sono pubblicati sul sito dell'Istituto.

In arrivo nuove scadenze per il bonus assunzione disabili under 35, introdotto dal decreto Lavoro. Uno degli emendamenti al testo di conversione in legge del decreto Milleproroghe 2024, prevede il differimento del termine entro il quale gli Ets-Enti del Terzo settore possono effettuare le assunzioni agevolate, spostandolo dal 31 dicembre 2023 al 30 settembre 2024. Con la conversione in legge del decreto Milleproroghe 2024 arrivano novità anche per quanto riguarda il contributo destinato agli Ets che impiegano persone disabili con meno di 35 anni.

Il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e il presidente del Cnel Renato Brunetta hanno sottoscritto un accordo interistituzionale. L'intesa prevede che il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro assicuri consulenza e supporto tecnico al ministro per le Disabilità sulle materie e gli ambiti settoriali di sua competenza. La collaborazione, che riguarderà anche gli interventi volti all'autonomia delle persone con disabilità inseriti nel Pnrr, potrà avvalersi dell'Osservatorio nazionale dei servizi sociali territoriali del Cnel e dell'Osservatorio sull'inclusione e l'accessibilità in via di istituzione al Cnel. Tra gli obiettivi dell'accordo vi è la valorizzazione del tema delle politiche per la disabilità e l'accessibilità in rifermento alla relazione annuale al Parlamento e al governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni alle imprese e ai cittadini, elaborata dal Cnel. Verrà anche istituito uno speciale premio volto a valorizzare le eccellenze e le buone pratiche delle pubbliche amministrazioni nelle diverse tipologie dei servizi rivolti alle persone con disabilità. In riferimento al decreto legislativo 82/2022 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, sarà promossa la partecipazione delle associazioni di rappresentanza ai processi di validazione e adeguamento alla normativa.

Il buon esempio delle cooperative e non solo

«Grazie alla cooperazione si abbattono le barriere per garantire diritti, inclusione a persone che rischiano di rimanere ai margini attraverso servizi innovativi di welfare e percorsi personalizzati di inserimento lavorativo in grado di coniugare potenzialità e produzione di beni e servizi. E lo fanno sin dalla loro nascita, negli anni ’80. Le nostre cooperative di tipo b creano posti di lavoro per 18.500 persone svantaggiate, di cui ben 10mila sono persone con disabilità. Le cooperative sociali hanno una capacità di inserimento lavorativo dei disabili ben 25 volte superiore rispetto al resto del sistema economico. Tra le nostre cooperative sociali di tipo A sono oltre 2.800 quelle che si occupano di fornire servizi a persone con disabilità attraverso la gestione di centri diurni e strutture semiresidenziali, di strutture residenziali per disabili gravi e gravissimi non autosufficienti, l’assistenza domiciliare e quella scolastica. Servizi che si stima raggiungano un milione di disabili. Inoltre, negli ultimi anni sono molti i progetti dedicati al Dopo di noi. E noi sosteniamo con forza questo impegno quotidiano e concreto. E per stare al passo con la normativa che cambia, Federsolidarietà avvia da gennaio momenti di confronto e percorsi formativi per consentire alle cooperative di formarsi ed allinearsi alle nuove richieste della normativa, con l’intento di cogliere la spinta innovatrice che è contenuta nei decreti». Così Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà. Introdotti anche cambiamenti nella normativa relativa alla disabilità in Italia. Tra le principali novità, ci sono la riunificazione e semplificazione degli accertamenti per l’invalidità civile, l’handicap e la disabilità ai fini lavorativi in una definizione omnicomprensiva di condizione di disabilità. È istituita inoltre la Cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni a favore delle persone con disabilità, che avrà un ruolo chiave nella determinazione dei servizi e dei supporti essenziali per le persone con disabilità.

Inclusione e lavoro: la ricetta per non lasciare indietro nessuno. È questo il messaggio dell'evento conclusivo della X edizione di Valgo anch'io, il corso di formazione per commis di sala e cucina destinato a persone con disabilità. Il corso è realizzato dalla Cooperativa Pulcinella Lavoro, nata nel 1991 su ispirazione della Comunità di Sant'Egidio, che da oltre 30 anni gestisce la Trattoria de Gli Amici, un ristorante nel cuore di Trastevere a Roma e da poco ha ampliato l'attività con un settore di catering. «Questa edizione è stata possibile - informa la Comunità di Sant'Egidio - grazie al contributo della Fondazione Baroni che sostiene e promuove progetti volti a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e favorire il loro diritto ad una vita di inclusione piena e consapevole». Giovedì 29 febbraio presso la sede di Sant'Egidio i responsabili delle associazioni coinvolte nel progetto consegneranno gli attestati ai 13 partecipanti al corso, giovani con disabilità che hanno da poco conseguito il diploma di scuola superiore, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e di imprenditori della ristorazione. Il corso, che ha come obiettivo l'inserimento lavorativo nel campo della ristorazione romana, è durato sei mesi e ha alternato lezioni teoriche con docenti professionisti a sessioni pratiche svolte presso la Trattoria de Gli Amici e il centro cottura del Catering de Gli Amici. Alcuni dei corsisti hanno anche ricevuto delle borse lavoro per un periodo di stage. In questi anni i corsi "Valgo anch'io" hanno formato oltre 250 persone con disabilità come commis di sala e cucina. La maggior parte di loro ha trovato un impiego presso ristoranti e mense, dimostrando che "la disabilità è una risorsa da valorizzare anche nel mercato del lavoro", come dichiara Paola Scarcella, presidente della Cooperativa Pulcinella Lavoro. Durante l'evento sarà presente un tavolo informativo sul collocamento obbligatorio, curato dall'Ufficio Sild (Servizio Inserimento Lavoro Disabili) della Regione Lazio.

Ogni anno, in Veneto, tra 300 e 600 persone con disabilità trovano lavoro attraverso uno strumento importante che la Regione è stata «tra i primi ad aver attivato e che consente ai soggetti coinvolti di sviluppare le proprie competenze professionali per integrarsi completamente nel ciclo produttivo delle imprese profit». L'obiettivo, «figlio della cultura veneta e delle radici cristiane che ci portano a valorizzare i talenti che ognuno ha, è di favorire l'inserimento dei lavoratori con disabilità, migliorando la qualità della loro vita in una rete pubblico-privato, grazie alla condivisione con le parti». E i numeri «sono straordinari: dimostrano che sensibilità e professionalità ci stanno permettendo di inserire sempre più persone con disabilità nel mondo del lavoro, grazie anche alla funzione strategica dei Centri per l'impiego e a corsi di formazione come quello per disability manager». Con queste parole l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan ha sottoscritto il nuovo Accordo per l'inserimento lavorativo nelle cooperative e nelle imprese sociali delle persone con disabilità con gravi difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario.

Le buone prassi

Il progetto si chiama The Guide Project, a realizzarlo sono stati Gruppo Cap, che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, Deloitte Digital e Salesforce, che hanno messo insieme tecnologia e relazioni umane, per progettare, programmare e realizzare una versione su misura di una piattaforma digitale.

Aumentare le opportunità di inserimento lavorativo per adulti sullo spettro autistico e altre disabilità intellettive della provincia di Cuneo, grazie a laboratori tecnici e manuali innovativi: questo l’obiettivo di METAutismo, progetto ideato dalla Società Cooperativa Sociale Armonia Work Impresa Sociale Onlus. Intesa Sanpaolo, coadiuvata nella scelta da Fondazione Cesvi, ha deciso di sostenere l’iniziativa attraverso il Programma Formula, dedicato a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. Il progetto si propone di creare un centro psico-educativo per il territorio, situato presso il Centro di avviamento al lavoro "G. Duelli" a Centallo, con attrezzature e risorse tecnologiche adeguate, per realizzare nuovi laboratori occupazionali e offrire una concreta opportunità di integrazione educativa, lavorativa e sociale.

La Fondazione Intesa Sanpaolo ha consegnato le borse di studio che da sette anni eroga per i progetti di dottorato in discipline umanistiche, per l’ammontare complessivo di 375mila euro. Premiate le Università di Napoli Pathenope, Cassino e Lazio Meridionale, Pavia, Molise e Sassari. Le borse di studio prevedono percorsi di ricerca della durata di tre anni finalizzati a valorizzare, promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale italiano, con particolare attenzione ai temi di grande attualità quali i linguaggi e il cyberbullismo, l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, i nuovi scenari della formazione, la tutela e/o valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale. Inoltre sono stati assegnati quattro premi per tesi di laurea magistrale di ricerca sperimentale per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità, in particolare se correlate al lavoro,
all’inserimento lavorativo, alla digitalizzazione come strumento compensativo, per un valore complessivo di 12 mila euro.


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