martedì 16 maggio 2023
Gli assunti hanno raggiunto quota 3.266.180 unità, mai così tanti nell’ultimo decennio. Poco spazio per la formazione, mentre aumenta il numero dei contratti a tempo determinato
Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo

Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo - Ansa

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Sono a una quota record i dipendenti pubblici italiani: 3.266.180 unità, mai così tanti nell’ultimo decennio. Non solo: nonostante le assunzioni, nel 2021 l’età media del personale stabile è salita a 50,7 anni (49,9 anni per gli uomini, 51,4 per le donne). Nel 2001 era di 44,2 anni. I dati emergono dall'Indagine sul Lavoro pubblico realizzata da Fpa, società del Gruppo Digital360, presentata questa mattina a ForumPa2023 "Ripartiamo dalle Persone".

L’incremento annuo dei dipendenti pubblici è stato di circa 27mila unità, +0,8%. Si segnala peraltro la crescita anche nel settore pubblico del lavoro a tempo determinato: su 100 contratti a tempo indeterminato ce ne sono 15 flessibili, mentre aumenta la difficoltà di reclutamento di fronte a una vera e propria competizione sul talento con il settore privato e tra le stesse amministrazioni. Le assunzioni aumentano soprattutto nel comparto Scuola con 14.400 unità in piu' (+1,2%) e Sanità con 9.000 persone (+1,3%).

L'età media di entrata è passata in vent'anni da 29,3 a 34,3 anni. Gli impiegati pubblici con meno di trent'anni sono il 4,8%, si riducono al 3,6% solo tra il personale stabile. Nei ministeri, negli enti locali e nella scuola ci sono solo due giovani con meno di trent'anni assunti stabilmente ogni cento impiegati. Il confronto con i dipendenti stabili che hanno più di 60 anni è impietoso: nei ministeri italiani solo lo 0,7% del personale ha meno di trent'anni, mentre il 29,3% ha più di 60 anni. Nelle funzioni locali i giovani sono l'1,8% contro il 20,8% di "anziani", nella scuola addirittura lo 0,3% contro il 22,8% di persone sopra i 60 anni.

In tredici anni, dal 2008 al 2021, la spesa per la formazione dei pubblici dipendenti è quasi dimezzata, da 301 milioni di euro reali del 2008 ai 158,9 milioni del 2021, stando quanto si evince dai dati a consuntivo del Conto Annuale della Ragioneria dello Stato. Il numero di giorni di formazione è sceso dal massimo di 4,9 milioni del 2008 ai 2,9 milioni del 2021, meno di un giorno in media per dipendente. Il piano straordinario del ministro Brunetta non ha raggiunto, per ora, gli obiettivi annunciati: a settembre 2022 si contano poco più di 55.000 dipendenti entrati in formazione su 3,2 milioni e solo 2.500 dipendenti immatricolati nelle 65 università aderenti al piano ''PA 110 e lode''. La pubblica amministrazione però è composta da sempre più laureati che sono ora il 43,8% del totale, con una crescita di ben il 27,3% rispetto al 2011. Un dato destinato a crescere perché il 90% dei concorsi sul portale InPA richiede la laurea (esclusi quelli per Forze dell'ordine, di vigilanza e Forze armate).

La Pubblica amministrazione, evidenzia ancora l’indagine di Fpa, è chiamata ad assumere innanzitutto per mantenere l'operatività degli enti: entro il 2033 infatti oltre 1 milione di dipendenti pubblici saranno obbligati ad andare in pensione, circa uno su tre. Alcune amministrazioni dovranno sostituire più di metà del personale in servizio, ma in valori assoluti le uscite più significative saranno per scuola (463.257), sanità (243.130) ed enti locali (185.345).

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