lunedì 13 dicembre 2021
Nel terzo trimestre 121mila nuovi occupati, quelli a termine superano la soglia storica dei tre milioni
Un giovane meccanico al lavoro

Un giovane meccanico al lavoro - Ansa

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Buone notizie sul fronte dell’occupazione. Nel terzo trimestre, che corrisponde al periodo estivo (luglio-settembre), si è registrato un aumento di 121mila occupati (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, e un aumento di 505mila unità (+2,2%) rispetto allo stesso periodo del 2020. Il tasso occupazione è salito al 58,4%, la disoccupazione è scesa al 9,2%. Continuano ad aumentare gli occupati a termine, sintomo di una precarizzazione del lavoro e di una ripresa occupazionale che non va di pari passo con quella economica. Gli occupati a termine superano quota tre milioni con un aumento del 2,3% sul trimestre precedente e del 13,1% sullo stesso trimestre del 2020. Gli occupati totali sono 22,9 milioni (+0,5% sul trimestre precedente, +2,2% sullo stesso periodo del 2020) mentre i dipendenti sono quasi 18 milioni in aumento dello 0,9% su base congiunturale e del 3,3% su base tendenziale. Nel terzo trimestre 2021 l'aumento riguarda i dipendenti permanenti (+88 mila, +0,6%) e quelli a termine (+68 mila, +2,3%), mentre tornano a calare gli indipendenti (-35 mila, -0,7%). Rispetto al terzo trimestre 2020, l'aumento dell'occupazione (+505 mila unità, +2,2%) interessa i dipendenti a tempo indeterminato (+228 mila, +1,5%) e, soprattutto, quelli a termine (+357 mila, +13,1%); per il decimo trimestre consecutivo si registra il calo degli indipendenti (-80 mila, -1,6%). La crescita dell'occupazione coinvolge sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale (+1,9% e +3,7%, rispettivamente). È in diminuzione il numero di disoccupati (-308 mila in un anno, -12%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-453 mila, -3,3% in un anno).

Il tasso di occupazione sale al 58,4%, +0,4 punti sul trimestre precedente. L'aumento, che coinvolge entrambe le componenti di genere e caratterizza tutte le ripartizioni, è più marcato tra i 15-34enni (+0,8 punti) rispetto ai 35-49enni (+0,4 punti) e ai 50-64enni (+0,1 punti). Il tasso di disoccupazione diminuisce per il secondo trimestre consecutivo portandosi al 9,2% (-0,5 punti in tre mesi); in lieve calo anche il tasso di inattività (-0,1 punti, al 35,2%). Continua la sostenuta crescita delle posizioni in somministrazione, con una variazione del 5,8% in termini congiunturali e del 29,8% su base annua, valori che continuano a evidenziare il segnale di ripresa della domanda di lavoro, già registrato nel trimestre precedente.

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi si dice «felice» dei dati trimestrali Istat sul mercato del lavoro «che confermano quello che avevamo sempre detto fin dalla discussione sullo sblocco dei licenziamenti: il problema delle imprese italiane oggi è trovare profili professionali, assumere non licenziare». «Purtroppo, c'è una narrazione in questo Paese che continua a dire che le imprese italiane vogliono licenziare, vogliono chiudere - ha sottolineato Bonomi - quando invece stiamo andando bene, stiamo tenendo le nostre quote sui mercati internazionali - prosegue Bonomi - però ci sono molte nubi all'orizzonte e di questo bisognerebbe parlare fare delle riflessioni sedersi ai tavoli e trovare delle soluzioni».

«I dati pubblicati dall'Istat confermano che il lavoro fatto dal governo Draghi in continuità con il governo Conte 2 si sta dimostrando efficace e soprattutto strategico per tutto il sistema Paese. Cresce l'occupazione, si abbassa il numero dei non occupati, aumentano le ore lavorate per dipendente e la crescita dell'occupazione coinvolge sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale» afferma in una nota la viceministra al Mise, Alessandra Todde.

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