giovedì 27 maggio 2010
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La Ue, il Fondo monetario internazionale e le agenzie di rating danno l’ok alla manovra annunciata dal governo italiano. Dopo tante bocciature, nelle reazioni degli osservatori internazionali si sono ascoltate parole inedite: sono misure che «vanno nella giusta direzione», è il primo commento del presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, mentre gli ispettori dell’Fmi le hanno «elogiate fortemente» nel loro documento sull’Italia. Intendiamoci, si tratta di giudizi di carattere tecnico, non politico, che valutano la portata della manovra rispetto agli obiettivi di rientro dal deficit richiesti all’Italia. Ma comunque significativi per un Paese come il nostro, «osservato speciale» per il suo alto debito pubblico.Barroso ha detto che nelle prossime settimane ci sarà un’«analisi dettagliata» degli interventi decisi da Roma più avanti, cui seguirà un valutazione più ponderata. Ma per ora le sue parole sono state incoraggianti. Gli sforzi intrapresi dall’Italia con la manovra 2011-2012, ha detto, «vanno nella buona direzione». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha aggiunto, «mi ha comunque informato delle sue intenzioni nel corso dell’incontro avuto a Roma venerdì scorso. E noi salutiamo con favore gli sforzi che tutti stanno facendo per risanare i conti pubblici». Sono «misure importanti che danno un notevole contributo alla credibilità della zona euro», ha aggiunto anche il responsabile Ue per gli Affari Economici Olli Rehn, secondo il quale è «importante che i Paesi con un alto debito accelerino» il processo riequilibro delle finanze pubbliche.Rassicurante è poi il fatto che a parlare di conti più sostenibili dopo il varo della manovra siano anche alcune tra le maggiori agenzie internazionali di rating (cioè di valutazione del debito). «Le misure prese – ha detto Trevor Cullinan, analista di Standard & Poor’s –  mettono le finanze pubbliche italiane su un binario più sostenibile». Provvedimenti che danno «un sostegno all’attuale rating italiano e aiutano a realizzare l’atteso calo della spesa primaria in percentuale al Pil». Anche Fitch parla di «passo significativo» verso il consolidamento fiscale grazie anche al taglio della spesa corrente. Un giudizio meno benevolo delle agenzie di rating avrebbe dato fiato alla speculazione e aperto le porte a una declassamento del rating, con un’inevitabile peggioramento dei costi del debito pubblico per il nostro governo.Siginificativo poi il fatto che ieri il Fondo Monetario internazionale abbia rilanciato la sua positiva valutazione delle misure annunciate espressa lunedì scorso nel suo dossier sull’Italia. Il Fmi «apprezza l’impegno delle autorità italiane a ridurre il deficit sotto il 3% nel 2012», si afferma e gli ispettori «elogiano fortemente» le misure di bilancio annunciate «il 25 maggio che puntano proprio raggiungimento di questo obiettivo». Secondo il Fondo il Pil italiano si espanderà quest’anno dello 0,8%, con un deficit pubblico al 5,2% e un debito che salirà al 118,6% del prodotto.Secondo l’economista francese Jean-Poul Fitoussi, il governo non poteva non varare la manovra correttiva. «So che non avrebbe voluto farla perchè ha già adottato misure contro la crisi», ha detto parlando a un convegno a Milano. Ma se non fosse intervenuto «sarebbe stato solo a difendersi dalla speculazione perchè il messaggio che viene dalla Germania è chiaro: non c’è solidarietà».
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