martedì 9 aprile 2013
​Rispetto al 2011 i dati rilevati dall'Istat segnalano un crollo (-4,8%) nel potere d'acquisto delle famiglie consumatrici. Anche nella propensione al risparmio lieve calo.
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Sono sempre più povere le famiglie italiane: si riduce il reddito, crolla la capacità di spesa, si prosciuga la propensione al risparmio. I dati diffusi dall'Istat segnalano che nel 2012 il reddito disponibile delle fmiglie consumatrici in valori correnti è diminuito del 2,1% nel 2012. Nell'ultimo trimestre dell'anno esso la riduzione è stata dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e del 3,2% sul quarto trimestre del 2011.Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel 2012 è diminuito del 4,8%. E ancora peggio è andata negli ultimi tre mesi dell'anno. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è risultata pari all'8,2% nel 2012, con una iminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Si tratta del dato più basso dall'inizio delle serie storiche nel 1990. La riduzione del tasso di risparmio delle famiglie consumatrici è spiegata da una riduzione del reddito disponibile (-2,1%) più intensa della flessione della spesa per consumi finali (-1,6%).Male vanno anche i conti delle aziende. La quota di profitto delle società non finanziarie è stata del 39% nel 2012, con una riduzione di 1,1 punti percentuali rispetto al 2011. Confindustria non nasconde la preoccupazione. Secondo il vicepresidente Vincenzo Boccia, "lo stato dell'economia reale è molto peggio di quel novembre e proprio per questo", ha avvertito, "occorre una grande consapevolezza e la corresponsabilità di tutti". Intanto, continuano a scendere i prestiti bancari. I dati diffusi dalla Banca d'Italia testimoniano una contrazione dell'1,3% su base annua, dopo il -1,6% segnato a gennaio. In particolare, i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,7 per cento sui dodici mesi (-0,6 per cento a gennaio), mentre quelli alle società non finanziarie sono calati del 2,6 per cento (-2,8 per cento a gennaio).
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