lunedì 8 agosto 2011
Piazze europee: bruciati 197,6 miliardi di capitalizzazione. Il presidente Usa ribadisce la fiducia dei mercati, anche se New York affonda e riparte la corsa all'oro. Negativi tutti i mercati del Vecchio Continente. Piazza Affari a -2,35%. La Banca centrale europea disposta ad acquistare i titoli di Stato italiani e spagnoli. Bruxelles: Italia non ha bisogno di piani di salvataggio.
- Bossi: «Dobbiamo seguire l'Europa» 
- Intervista ad Alessandro Missale, docente di Economia politica alla Statale di Milano (audio da Radio inBlu)
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Altro lunedì nero per le Borse europee che, in una sola seduta, hanno bruciato 197,6 miliardi di capitalizzazione, con un calo dell'indice di riferimento, lo Stoxx Europe 600, del 4,14%. Un calo repentino, che si aggiunge agli oltre 250 miliardi bruciati nelle ultime due sedute della settimana scorsa. Il momento di maggior ribasso si è avuto a circa mezz'ora dalla fine della seduta, quando l'indice, che fotografa l'andamento dei titoli di grandi, medie e piccole aziende quotate in 18 Paesi del Vecchio Continente, ha toccato i minimi delle ultime 52 settimane a 228,93 punti, per poi risalire a 228,98.  Piazza Affari ha chiuso in deciso calo: l'indice Ftse Mib ha ceduto il 2,35% a 15.639 punti. L'All Share a -2,43%, il minor ribasso fra le principali piazze europee, ha bruciato oltre 8,5 miliardi di euro, portando a circa 352 miliardi la capitalizzazione complessiva. La Borsa di Francoforte ha chiuso in forte ribasso, con l'indice Dax che ha perso lo 5,02%, a 5.923,27 punti. Londra in forte ribasso, con l'indice Ftse-100 in calo del 3,39%. Parigi ha terminato gli scambi in caduta libera, con l'indice Cac 40 che ha perso il 4,68%, a 3.125,19 punti. Madrid ha chiuso la seduta in netto ribasso, con l'indice Ibex-35 che ha ceduto il 2,44%, a 8.459,4 punti.IL PRESIDENTE OBAMA: SIAMO SEMPRE DA TRIPLA A«Il mercato continua a credere che siamo da tripla A»: Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama citando Warren Buffett, secondo il quale gli Usa meriterebbero una quadrupla A. «Saremo sempre un Paese da tripla A, qualunque cosa possa dire un'agenzia di rating», ha ribadito il presidente degli Usa. «Non c'era bisogno di un'agenzia di rating per capire che dovevamo ridurre deficit in modo bilanciato», ha aggiunto. Gli Usa sono «in grado di risolvere il loro problemi e sanno cosa fare per affrontarli», ha concluso Barack Obama.GLI INTERVENTI DI BCE E G7 PROMOSSI DALL'UEMa per l'Italia arrivano anche buone notizie. L'Unione europea promuove le misure della Bce e gli impegni del G7 per rassicurare gli investitori sulla stabilità dei mercati.Bruxelles sottolinea che «Italia e Spagna non hanno alcun bisogno di piani di salvataggio», aggiungendo che le misure prese dal governo Berlusconi, «siano sufficienti per rassicurare i mercati e riportare la stabilità finanziari». «Tutti i messaggi emersi nel corso del fine settimana dalle diverse autorità e istituzioni sovranazionali vanno nella stessa direzione e inviano un forte messaggio di fiducia ai mercati e ai loro protagonosti», ha dichiarato il portavoce della Commissione Olivier Bailly.La seconda buona notizia riguarda l'andamento dei titoli di Stato: lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi oscilla sopra e sotto i 300 punti base, ma comunque a livelli ben inferiori rispetto a quelli toccati la settimana scorsa. Nei fatti la Bce ha già iniziato a comprare titoli del debito pubblico italiani e spagnoli. Il differenziale Btp/Bund, che venerdì era volato sopra 400 punti, è sceso stamane a un minimo di giornata di 284 punti. La forbice tra i titoli decennali spagnoli e quelli tedeschi è calata a 282 punti.Sull'altra sponda dell'Oceano, si registra la presa di posizione dell'agenzia Moody's: non taglia il rating a tripla A sul debito sovrano Usa, ma minaccia un downgrade prima del 2013 se il bilancio e le stime economiche dovessero indebolirsi ancora. Moody's è comunque ottimista e vede un potenziale accordo sulla riduzione del deficit a Washington prima di quella scadenza. «Il rating AAA resta al suo posto - spiega l'analista di Moody's, Steven Hess -. Prevediamo che il rapporto debito/Pil roccherà un picco del 75% a metà dei prossimi dieci anni e poi inizierà a scendere a lungo termine». «L'accordo della settimana scorsa - aggiunge - suggerisce che un accordo che rispetti questi criteri sia difficile all'inizio del 2013, a causa della forte polarizzazione politica, ma non impossibile». È proprio il disaccordo su una possibile intesa politica sulla riduzione del debito Usa che divide in questa fase Moody's e Standard and Poor's. BORSE ASIATICHE IN CALO: TOKYO CHIUDE A -2,18% CON DOWNGRADE USA DI S&PLa Borsa di Tokyo chiude la seduta in calo del 2,18%, scontando il downgrade del rating Usa deciso da Standard & Poor's: l'indice Nikkei si attesta a 9.097,56, con una perdita secca di 202,32 punti. La Borsa di Tokyo, dopo un avvio in flessione dell'1,40%, riesce a limitare i danni sostenuta dal paracadute "messo a punto" nella riunione in videoconferenza del G7, dalla quale sono emersi gli impegni per fare "tutto il necessario per stabilizzare i mercatì, assicurandone la liquidità e l'intervento coordinato in caso di "movimenti disordinati" soprattutto sul mercato dei cambi. Il Nikkei, nonostante tutto, ha toccato un minimo infraday a 9.057,29 punti, con un calo improvviso di oltre il 2,5%, quando lo yen ha cominciato a rafforzarsi sul dollaro, finito sotto quota 78, facendo pensare all'ipotesi di uno sfondamento della resistenza a quota 9.000. Di riflesso, le vendite si sono concentrate sui titoli delel società esportatrici. La Bank of Japan (BoJ), tra le misure di sostegno, non ha drenato la liquidità immessa la scorsa settimana sui mercati con la maxi operazione da 4.500 miliardi di yen (40 miliardi di euro), negli sforzi per raffreddare la valuta nipponica. Sulle base delle attività fatte in mattinata dall'istituto centrale, le risorse sono restate nel circuito bancario operando con lo stesso effetto di un allentamento monetario.Seul che termina la sua corsa in calo del 3,8%. Giù del 2,9% anche la Borsa di Sydney in Australia. Intanto Hong Kong perde il 3,8% e Shanghai il 3,57%.
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