lunedì 22 gennaio 2024
I dati relativiti al 2023 fotografano un mercato in frenata. Bene le surroghe che crescono del 5%. Le famiglie puntano su prestiti lunghi per avere rate sostenibili
Mutui in calo del 17,2% in un anno ma l'importo richiesto continua a salire
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L'aumento dei tassi di interesse deprime il mercato dei mutui con le famiglie che preferiscono rinviare l'acquisto a tempi migliori. Nel 2023 si registra infatti un trend negativo per tutti i 12 mesi del 2023, con il dato complessivo annuale che registra un -17,2%. Tuttavia, il progressivo innalzamento dei tassi di interesse ha spinto le famiglie verso le operazioni di surroga. Il dato emergedal report di Crif che ha elaborato le informazioni del sistema creditizio Eurisc.

Cresce l'importo medio che supera i 150mila euro. L'importo medio annuale richiesto certifica un picco, collocandosi su un valore massimo degli ultimi dieci anni: 144mila e 659 euro. Se consideriamo il solo mese di dicembre, si registra un ulteriore balzo del 5,0% che spinge l'importo medio a un ammontare record di 152.550 euro. Anche nel 2023, la fascia di importo preferita dalle famiglie italiane è quella compresa tra i 100.000 e 150.000 euro, con un 29,5% del totale. A seguire, si posiziona la classe di importo 150.000-300.000 euro con una percentuale del 25,9%; mentre quasi il 40% richiede importi fino a 100.000 euro, e solo il 5,1% supera i 300.000 euro.

Si punta su mutui lunghi per avere rate sostenibili. Oltre 8 richieste su 10 prevedono dei piani di rimborso superiori ai 15 anni, e in questo modo non si appesantisce il bilancio familiare grazie a più rate dilazionate nel tempo. Infine, se analizziamo le fasce di età di chi richiede un mutuo, oltre il 60% ha un'età compresa tra i 25 e i 44 anni, mentre il 33,3% è composto dalla fascia dei 45-64 anni.A settembre il fenomeno delle surroghe si attesta a un -5,2%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del -24,0%. Inoltre, l'importo medio richiesto rimane invece stabile (+0,1%), con un valore complessivo di 144.659 euro.

"Dopo la battuta d'arresto che ha caratterizzato l'anno appena concluso, si prevede un progressivo miglioramento del potere di acquisto delle famiglie, che porterà a una ripresa generalizzata della domanda e di conseguenza anche delle richieste di mutui immobiliari. I fattori a sostegno del comparto saranno da un lato la componente green e dall'altro una situazione di stabilità dei tassi che, seppur nella fascia medio-alta, contribuiranno a far programmare le spese familiari di lungo periodo con maggiore serenità" ha dichiarato Simone Capecchi, executive director di Crif.

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