lunedì 14 giugno 2021
La relazione annuale certifica il buon andamento nel 2020. Gli italiani isrcitti sono 8,4 milioni
Per i fondi pensione rendimenti superiori al Tfr anche con la pandemia
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A fine 2020, gli iscritti alla previdenza complementare erano 8,4 milioni, increscita del 2,2%, ma ancora appena un terzo della forza lavoro. È quanto emerge dalla Relazione della Covip presentata oggi, secondo la quale le posizioni in essere erano 9,3 milioni (incluse quelle doppie o multiple). I fondi negoziali a fine anno contavano 3,2 milioni di iscritti, quasi 1,6 milioni erano gli iscritti ai fondi aperti e 3,3 milioni ai Pip (i piani individuali) "nuovi". Gli uomini sono il 61,7% degli iscritti. Il 31% degli iscritti ha almeno 55 anni, il 57% risiede al Nord. Alla fine del 2020, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari si attestano a 198 miliardi di euro, in aumento del 6,7% rispetto all'anno precedente: un ammontare pari al 12% del Pil e al 4,1% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. I contributi incassati nell'anno sono pari a circa 16,5 miliardi di euro. Ogni iscritto versa mediamente 2.740 euro nell'arco dell'anno, ma il 27,4% del totale degli iscritti (circa 2,3 milioni) non ha effettuato contribuzioni nel 2020 e circa un milione di individui non versa contributi da almeno cinque anni. Anche nel 2020 il rendimento dei fondi pensione integrativi è stato superiore a quello del Tfr. "Dopo una prima parte dell'anno molto perturbata, in concomitanza con lo scoppio della pandemia, i mercati finanziari hanno fatto segnare un progressivo recupero supportato dalle iniziative di sostegno e di rilancio messe in atto da governi e banche centrali in tutto il mondo". Ne hanno beneficiato anche i rendimenti dei fondi pensione. In pratica mentre il Tfr si è rivalutato al netto delle tasse dell'1,2% i fondi negoziali e i fondi aperti al netto dei costi di gestione e dellafiscalità hanno guadagnato in media rispettivamente il 3,1 e il 2,9%.

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