sabato 17 febbraio 2018
Varato un piano che punta a promuovere il riciclaggio degli imballaggi
Così Bruxelles spinge per incentivare al riuso
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La plastica è da tempo al centro dell’attenzione dell’Ue e in particolare della Commissione Europea. Una prima direttiva per la riduzione degli imballaggi in plastica fu varata già nel 1994, da ultimo nel 2015 con l’obbligo per gli Stati di membri di far sì che entro fine 2019 non siano consumati più di 90 sacchetti di plastica l’anno a persona (40 entro la fine del 2025). È solo una parte, l’Ue ha varato pochi giorni fa una nuova strategia che punta a promuovere il riciclaggio degli imballaggi in plastica per accelerarne la riduzione e al tempo stesso offrire nuove opportunità di affari e occupazione.

«Se non modifichiamo il modo in cui produciamo e utilizziamo le materie plastiche – ha dichiarato il primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans – nel 2050 nei nostri oceani ci sarà più plastica che pesci. Dobbiamo impedire che la plastica continui a raggiungere le nostre acque, il nostro cibo e anche il nostro organismo. L’unica soluzione a lungo termine è ridurre i rifiuti di plastica riciclando e riuti- lizzando di più». Ogni anno i cittadini Ue generano 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% è riciclato. D’altra parte nel mondo le materie plastiche rappresentano l’85% dei rifiuti sulle spiagge. Particolare allarmanti sono le microplastiche (frammenti inferiori a un millimetro, usate ad esempio nei prodotti cosmetici) che finiscono nell’aria, in fiumi e mari, vengono mangiate dai pesci e arrivano sulle nostre tavole.

La Commissione vuole che entro il 2030 tutti gli imballaggi di plastica sul mercato Ue siano riciclabili. Per arrivarci, Bruxelles propone di migliorare la riciclabilità delle materie plastiche, incrementando la domanda di plastica riciclata, alimentando un mercato che promette di esser redditizio. E preannuncia la proposta di nuove norme (nel corso del 2018) per ridurre l’uso di prodotti in plastica monouso oltre ai sacchetti, con misure per contenere le microplastiche. Infine, già ieri ha presentato una bozza di direttiva per ridurre i rifiuti in mare, con la creazione di impianti portuali di raccolta in cui concentrare i rifiuti generati a bordo delle navi – che non potranno più esser gettati in acqua – o raccolti in mare. Infine, la Commissione vuole rivedere la direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggi ed elaborare orientamenti per la raccolta differenziata. Il commissario al Bilancio Günter Oettinger, ha inoltre lanciato l’idea – per trovare nuove forme di finanziamento del bilancio Ue – di una «tassa europea sulla plastica». L’idea però non convince molti altri commissari.

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