venerdì 22 gennaio 2016
Nuovo confronto per il rinnovo - tra Federmeccanica e Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil - il 28 gennaio in "ristretta", con le sole segreterie sindacali nazionali.
 Metalmeccanici, tavolo bloccato sul salario minimo
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Nuovo confronto per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici tra Federmeccanica e Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil il 28 gennaio in 'ristretta', con le sole segreterie sindacali nazionali. È quanto deciso al termine dell’incontro di ieri, il quarto, nel corso del quale sono state sostanzialmente ribadite le rispettive posizioni. Nodo principale è il salario minimo garantito. «Andiamo avanti – ha detto il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi – con l’obiettivo di realizzare un contratto nazionale che garantisca il 100% dei lavoratori e preveda un sistema sano di aumenti retributivi legati ai risultati delle aziende, distribuendo ricchezza dopo che si è prodotta. Non ci sono pregiudiziali». La proposta di Federmeccanica per i sindacati significa limitare gli aumenti salariali (con i minimi di garanzia) del contratto nazionale solo al 5% dei lavoratori, per loro inaccettabile. «Su questo aspetto la Fim è contraria – spiega il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli –. Dal 28 gennaio le parti hanno condiviso di avviare un negoziato più intenso in delegazione ristretta che affronti i singoli contenuti. Per dare ai lavoratori una risposta positiva e immediata a un contratto scaduto il 31 dicembre 2015». 
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