martedì 27 giugno 2023
Il calo è stato solo nel settore abbigliamento-accessori -16,2%. Resta da capire come si comporteranno i consumatori con i saldi previsti dal 6 luglio
A maggio si è speso meno per l'abbigliamento. Consumi frenati dal maltempo

IMAGOECONOMICA

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Il settore abbigliamento e accessori sconta il maltempo di maggio che ha frenato i consumi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

L'Osservatorio permanente Confimprese-Jakala ha raccolto i dati sull'andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e altro retail registra una flessione del mercato che chiude a -4,9%. A impattare negativamente, oltre al fattore inflattivo, è il settore abbigliamento-accessori che, con -16,2%, trascina verso il basso i consumi, anche se la ristorazione continua il trend positivo dei mesi precedenti a +8,7% e altro retail a +4,8%.


Se si guarda ai primi cinque mesi dell'anno del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, il totale mercato chiude a +11,5%, poco più dell'inflazione. Il dato fa ben sperare che la decrescita del mese sia solo dovuta a eventi estemporanei che non avranno, tuttavia, un reale peso sugli andamenti dei consumi nei prossimi mesi. Anche i canali di vendita mostrano le stesse dinamiche con i centri commerciali che chiudono a -4,9%, le high street a -2,4%, mentre il travel continua la sua corsa a doppia cifra.


«Dopo mesi di crescita sostenuta sugli anni precedenti, maggio è il primo mese negativo rispetto al 2022 - spiega Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese -. Si è quindi bloccata la ripresa dei consumi per i temuti effetti dell'erosione del potere di spesa dei consumatori? In realtà dall'analisi più attenta dei dati dell'osservatorio Confimprese-Jakala si evidenzia che il calo è solo nel settore abbigliamento-accessori -16,2%, mentre i settori ristorazione a +8,7% e altro retail a +4,8% confermano un buon trend di crescita.
Per abbigliamento-accessori la flessione non costituisce, tuttavia, un segnale preoccupante, poiché il settore è legato alle dinamiche stagionali e metereologiche, non è quindi un segreto che lo scorso anno abbiamo avuto un'estate anticipata con un maggio caldissimo e la conseguente forte crescita dei fatturati pari a +19% nel 2022 vs 2019. Quest'anno, di contro, la stagione è partita a rilento fino a metà giugno e di qui il mese difficile per il fashion che, comunque, ha fatto registrare livelli molto vicini al pre-pandemia con -2,0% sul 2019».

Sale lo scontrino medio ma è minore la frequenza di acquisto a causa dell'aumento dei prezzi al consumo.
Il consumatore è alla ricerca di promozioni e sconti: vi è un ritorno verso negozi fisici più distanti

Resta da capire per abbigliamento-accessori come si comporteranno i consumatori con l'avvio dei saldi il 6 luglio e se questi potranno essere una spinta per risollevare le vendite.
"I dati di maggio - afferma Alessandro Olivari, senior partner Jakala - evidenziano che il divario tra il fatturato retail pre-pandemia e quello di quest'anno si è ridotto a un -2% nel progressivo anno 23 vs 19. La spesa media cresce, con uno scontrino medio che sale a +9% rispetto al 2019, ma è minore la frequenza di acquisto a causa dell'aumento dei prezzi al consumo. I consumatori spendono di piu' ma effettuano meno transazioni pari a -12% nel 2023 vs 2019. Emerge anche l'impatto dell'inflazione e si registra un ritorno verso negozi fisici più distanti, si registra +15% di chilometri percorsi rispetto al secondo trimestre 2021, forse anche perché il consumatore è alla ricerca di promozioni e sconti".


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