sabato 17 settembre 2016
Il Centro studi promuove il Jobs act grazie al quale sono stati creati molti posti fissi in più. Anche se la strada è ancora lunga, visto che sono 7,9 milioni le persone in cerca di lavoro nel 2016, il 78,1% in più rispetto al 2008.
Occupazione, Confindustria: +1% nel 2016, +0,5% nel 2017

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Sul piano dell'avanzamento economico l'Italia ha alle spalle un quindicennio perduto e l'appuntamento ai livelli pre-crisi è rimandato al 2028. È spietata l'analisi del Csc (Centro studi Confindustria) contenuta nel rapporto Le sfide della politica economica. Sul fronte lavoro, l'occupazione continua a salire (+1% nel 2016), ma perderà slancio a metà anno e nel 2017; dall'altra parte i disoccupati sono in lento calo, ma il tasso dei senza lavoro resterà "elevato". A tal proposito, il Csc promuove il Jobs act grazie al quale sono stati creati molti posti fissi in più. Anche se la strada è ancora lunga, visto che sono 7,9 milioni le persone in cerca di lavoro nel 2016, il 78,1% in più rispetto al 2008. Vitale, in questo senso, "proseguire e anzi approfondire il processo riformista. Ciò dipende dall'esito del referendum sulle modifiche alla Costituzione, le quali migliorerebbero la governabilità del Paese e aiuterebbero a far cadere alcuni degli impedimenti agli investimenti". Per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia "serve un patto per la crescita e Confindustria è pronta a cogliere questa sfida. La crescita non è solo una questione politica ma deve essere un indirizzo collettivo e comune del Paese".
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