giovedì 27 giugno 2013
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​"La pressione fiscale tocca un picco storico nel 2013 (44,6% del Pil) e rimane insostenibilmente elevata nel 2014, specie quella effettiva". Lo afferma il Csc (Centro studi di Confindustria) negli scenari economici che pubblica oggi.
Confindustria stima che una ripresa "molto lenta" dell'economia si avrà dal quarto trimestre del 2013, e rivede in peggio il Pil 2013 a -1,9% da -1,1% e il Pil 2014 allo 0,5% dallo 0,6%. "La ripresa è attesa nel quarto trimestre di quest'anno, quando inizierà un debole recupero che si consoliderà nel 2014 grazie soprattutto all'impulso dell'export che beneficerà di una maggiore espansione della domanda globale", si legge nella relazione del Centro studi Confindustria. Secondo le stime fornite oggi dal Csc, il debito/Pil per il 2013 è a 131,7% da 126,4%, per il 2014 a 132,4% da 125,4%, mentre il deficit/Pil per il 2013 è al 3% dall'1,9%, per il 2014 al 2,6% dall'1,8%. "L'obiettivo del deficit al 3,0% del Pil, richiesto dalle regole europee, è alla portata del Governo. Occorre però un attento monitoraggio in considerazione dell'impatto negativo sui conti pubblici che deriva da un andamento dell'economia peggiore di quello indicato nei documenti ufficiali governativi", si legge nella relazione del Centro studi Confindustria."TOCCATO IL FONDO", SFRUTTARE EXPO"Questa volta c'è maggiore incertezza: gli indicatori non svoltano in modo altrettanto deciso all'insù" come in passato, spiega Luca Paolazzi, direttore del Csc, illustrando le stime. "Ma sicuramente una serie di segnali dicono che abbiamo toccato il fondo, segnali che riguardano le immatricolazioni di auto, alcuni indicatori di giudizi delle famiglie o delle imprese", aggiunge Paolazzi. Secondo il Csc, "la ripresa sarà lenta, soprattutto per il perdurare del credit crunch, la perdita di competitività di costo, gli ampi vuoti di capacità che si sono accumulati in molti settori industriali e le gravi difficoltà delle costruzioni". All'orizzonte Csc segnala un ulteriore calo dell'occupazione, con il 2014 che dovrebbe chiudersi con 1 milione 824 mila occupati in meno rispetto alla fine del 2007. Confindustria stima poi che rallenterà la caduta degli investimenti, e che la spesa delle famiglie dopo la diminuzione del 4,3% nel 2012 dovrebbe scendere del 3% quest'anno e dello 0,3% il prossimo. Buone notizie per l'export, che Csc vede in aumento dell'1,3% quest'anno e del 2,6% nel 2014, quando le esportazioni "si collocheranno sopra i livelli pre-crisi". In questa ottica, segnala Confindustria, "è fondamentale sfruttare appieno le grandi potenzialità di Expo 2015 come vetrina per il manifatturiero per il rilancio dell'intera economia italiana". Per quanto riguarda la spesa pubblica, secondo Csc quest'anno salirà al 52% del Pil per tornare nel 2014 al 51,2% registrato lo scorso anno.
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