martedì 2 luglio 2019
Il presidente dell'Autority Rustichelli: le multinazionali come Fca trasferiscono la sede fiscale all'estero così diventa sempre più difficile ridurre il carico fiscale alle imprese che restano
Il trasfrimento della sede fiscale di Fca a Londra nel mirino dell'Antitrust (foto Ansa)

Il trasfrimento della sede fiscale di Fca a Londra nel mirino dell'Antitrust (foto Ansa)

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L'Italia è uno dei paesi più penalizzati dalla concorrenza fiscale all'interno dell'Europa. A dirlo il presidente dell'Antitrust Roberto Rustichelli nella sua relazione annuale. "La concorrenza fiscale genera esternalità negative che costano a livello globale 500 miliardi di dollari l'anno, con un danno per l'Italia tra i 5 e gli 8 miliardi di dollari l'anno". Rustichelli ha sottolineato come la "malsana competizione frutto di egoismi nazionali" rappresentata dal dumping fiscale crea un circolo vizioso. "I gruppi multinazionali reagiscono alla concorrenza fiscale localizzando le loro imprese più profittevoli proprio nei Paesi europei con una tassazione più favorevole". Il risultato è che alcuni Paesi ci guadagnano, mentre altri sono spettatori inermi di questa fuga di denaro. "Ciò non solo drena risorse dalle economie in cui il valore è effettivamente prodotto, - aggiunge il presidente dell'Agcm - ma riduce nel complesso la capacità della collettività di raccogliere risorse, in tal modo impedendo una più equa tassazione dei profitti delle imprese". Esemplare il caso di Fca che ha causato all'Italia "un rilevante danno economico" legato sia al recente trasferimento della sede fiscale a Londra di quella che era la principale azienda automobilistica italiana, nonché dal trasferimento della sede legale e fiscale in Olanda della sua società controllante.

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