sabato 9 marzo 2024
Con un mercato di 54,2 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto al 2022, le aziende stanno cominciando a ricercare profili specializzati. La reazione degli incaricati alla vendita diretta
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Boom del commercio elettronico, che raggiunge un mercato di 54,2 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto al 2022. Con gli scambi in rete sta nascendo anche una nuova figura professionale: il venditore digitale, una persona in grado di empatizzare con gli utenti e conquistarne la fiducia attraverso i social. Superando la figura tradizionale dell’influencer, che presta la sua attività professionale dietro compenso per qualsiasi prodotto, il venditore digitale rappresenta una sorta di influencer interno, assunto per promuovere i prodotti dell’azienda sui canali digitali. Se all’estero è già una tendenza, in Italia il primo caso è rappresentato da Qlhype, start up fondata da un gruppo di giovani imprenditori, tra cui Ignazio Moser e Cecilia Rodriguez, che propone solo capi altamente selezionati di grandi brand già indossati da vip e celebrità, che anziché riposare negli armadi vengono reimmessi in vendita.

Secondo un’indagine, infatti, su un campione rappresentativo di 1.004 individui d’età compresa tra i 18 e i 65 anni, sei italiani su dieci sono propensi ad acquistare oggetti usati. Che si tratti di un acquisto per sé o di un regalo, di abiti o prodotti, quella del seconda mano è una tendenza in ascesa poiché permette di unire risparmio e attenzione alla sostenibilità, cura dell’ambiente e possibilità di trovare oggetti unici.

Qlhype ha sviluppato importanti volumi di vendita, tanto da rafforzare il proprio posizionamento in Italia già ad inizio 2024, con un aumento di capitale di 700mila euro reso possibile anche dall'interesse di vari investitori, che consentiranno di assumere entro marzo due venditori digitali, una ragazza e un ragazzo, selezionati tramite un singolare metodo di recruitment: una campagna social lanciata su TikTok ed Instagram.

«I brillanti risultati del 2023 ci hanno spinto a investire sul personale, con due nuove assunzioni. Si tratta di due venditori digitali, figure professionali ancora poco utilizzate in Italia ma già diffuse nei Paesi asiatici, ovvero giovani professionisti che sanno comunicare in modo naturale ed empatico sui social – spiega Simone Marini, uno dei fondatori di Qhlype – e che saranno scelte tramite un contest on line. Chi è interessato dovrà inviare un breve video in cui dovrà convincere l'utente ad acquistare un prodotto-tipo venduto sulla nostra piattaforma».

In queste settimane Ignazio Moser e Cecilia Rodriguez stanno diffondendo sui loro canali Instagram e TikTok post e video per reclutare i due venditori digitali, indicando ai futuri candidati come mettersi alla prova: basta accendere la fotocamera del telefono e riprendersi mentre si simula una vendita online di un capo di abbigliamento. Dopodiché, la giuria di Qlhype valuterà i due venditori, che una volta assunti potranno iniziare la loro carriera nella sede principale dell’azienda, a Milano.

All'interno del quartier generale di Qlhype, infatti, sarà allestito un vero e proprio negozio fisico, in cui i venditori digitali dovranno promuovere i capi in vendita e interagire con i clienti, direttamente tramite i canali social. Gli eventuali acquirenti avranno così la possibilità di inviare ai due candidati messaggi via chat, chiedendo informazioni sui loro capi preferiti con naturalezza, come se fossero in un negozio fisico.

Le richieste degli incaricati alla vendita diretta

La vendita diretta rappresenta una professione sempre più contemporanea e moderna che conserva la tradizione, rivolgendo allo stesso tempo uno sguardo curioso e positivo ai cambiamenti e alle priorità del giorno d’oggi. La libertà nella gestione del proprio tempo rappresenta il carattere distintivo di questa attività, che permette di coniugare al meglio vita privata e lavoro, rendendola sempre di più una professione che risponde alle esigenze degli italiani.

«Chiediamo al governo di sostenere le imprese di fronte alla sfida dell’intelligenza artificiale. Servono incentivi all’innovazione e soprattutto alla formazione, vero volano di rilancio del ricco know how che siamo capaci di esprimere come sistema Paese». Lo dice Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione del comparto della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio. «La presenza fisica simultanea e il contatto diretto tra venditore e cliente rappresentano la pietra angolare su cui le nostre associate fondano la propria attività, la cifra distintiva che ci ha consentito di superare tutte le crisi, da quella economica a quella pandemica. Le nuove tecnologie – aggiunge Sinatra – sono ormai un ausilio imprescindibile per le aziende di un comparto che fattura circa tre miliardi di euro e impegna oltre 500mila incaricati. Da un punto di vista normativo, da aprile prossimo il Regolamento europeo sull'Intelligenza artificiale sarà legge in tutti i Paesi Ue ed entrerà in vigore in modo scaglionato. L’impatto di queste tecnologie sul mondo del lavoro sarà enorme e l’Ia potrà supportare in maniera decisiva il nostro settore sul terreno dell’analisi dei dati, della personalizzazione delle offerte, dell’assistenza, anche post vendita, al cliente e nondimeno grazie alle capacità predittive della domanda. Insomma, se ci faremo trovare pronti, potremo riceverne enormi benefici in termini di know how, efficienza organizzativa e posizionamento sul mercato. Soltanto quando si tratterà di arrivare al momento più importante, cioè il contatto diretto con il cliente e la vendita l’Intelligenza artificiale lascerà il posto a quella umana, che rimane più empatica e geneticamente orientata alla irrinunciabile relazione diretta tra venditore e cliente».

Per Sinatra la legge 173 del 2005 che regolamenta la professione dell’incaricato alla vendita diretta va aggiornata e attualizzata, alla luce delle enormi innovazioni tecnologiche che hanno cambiato il volto della comunicazione digitale negli ultimi 20 anni. «Piattaforme di messaggistica e social, siti web, software per le teleconferenze: si tratta di strumenti ormai essenziali per il venditore in un mondo iperconnesso - prosegue il presidente di Univendita -. Quindi è necessario che la norma sia messa al passo con i tempi, tenendo fermo il principio irrinunciabile che caratterizza da sempre il mondo della vendita diretta e le imprese associate: quel contatto diretto con il cliente che ha consentito al comparto di superare ogni crisi, dai ricorrenti shock economici alla pandemia da Covid. Un rapporto di fiducia ispirato al nostro Codice etico, che a sua volta fa capo alla nostra Carta dei valori. Proponiamo, dunque, un adeguamento normativo ormai non più rinviabile, fermo restando il presupposto stesso della vendita diretta, ovvero il contatto diretto tra il venditore e il consumatore e la necessità che il primo sia sempre identificato dal tesserino di riconoscimento».

In un contesto sociale sempre più dinamico, la scelta di questo settore si rivela, infatti, una decisione significativa anche per numerosi giovani italiani. Molti di questi intraprendono questa professione non solo per arrotondare il proprio reddito durante gli anni di studio, ma anche come prospettiva di carriera dopo aver completato gli studi. È interessante anche sottolineare che nel settore in Italia, il 74% degli incaricati alle vendite sono donne, questo perché la vendita diretta permette loro di coniugare perfettamente le esigenze personali e lavorative, offrendo flessibilità e autonomia nelle modalità di impiego. I risultati resi noti da Avedisco-Associazione vendite dirette servizio consumatori, dimostrano infatti che il settore ha raggiunto risultati positivi in termini di valore occupazionale. Più persone che hanno scelto di intraprendere un’attività lavorativa nella vendita diretta con l’obiettivo di raggiungere autonomia e indipendenza professionale. Impegno, meritocrazia e passione sono i valori aggiunti di un settore che offre possibilità di occupazione in un panorama economico ancora incerto. «La vendita diretta si conferma un canale di distribuzione dinamico - conclude il presidente di Avedisco Giovanni Paolino. - In un'era in cui la tecnologia offre nuove opportunità digitali, sottolineiamo con orgoglio che la forza trainante del nostro successo rimane centrata sulla persona e sulle relazioni. Il trend di crescita della forza vendita è una testimonianza tangibile di come la nostra dedizione a questi valori fondamentali continui a plasmare il futuro del nostro settore».


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