mercoledì 25 ottobre 2023
Sono molti i preconcetti sbagliati in grado di orientare le scelte degli automobilisti. Proviamo a fare chiarezza
Auto elettriche, colonnine e batterie: quante bugie intorno alla spina
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Il tema delle auto elettriche tiene banco e ha aperto un dibattito che genera un flusso di informazioni enorme su web e social network, dove spesso però vengono veicolate fake news, e notizie approssimative in grado di modificare le scelte degli automobilisti. Proviamo a fare chiarezza.

In Italia non ci sono colonnine sufficienti per le ricariche

Falso. Il numero di colonnine va sempre rapportato al numero di auto elettriche in circolazione. Oggi in Italia si contano più di 45mila punti di ricarica pubblici (con un incremento del 28% rispetto a un anno fa) e 25mila colonnine in 16.557 stazioni. Il numero di auto elettriche circolanti è oggi pari a 209mila vetture, una proporzione che smentisce del tutto la tesi secondo cui i punti di ricarica sarebbero insufficienti. Anche in autostrada, dove le stazioni di ricarica sono poco diffuse, la rete si sta attrezzando rapidamente. Vero è invece che la percentuale delle colonnine ad alta potenza, che ormai su quasi tutti i modelli garantiscono la ricarica dal 20 all'80% della batteria in meno di 30 minuti, è ancora bassa rispetto al totale.

Le auto elettriche non convengono perché costano molto di più rispetto a quelle a benzina e diesel

Vero. La sproporzione nei listini è evidente. Oggi una Fiat 500 elettrica senza rottamazione costa a listino 29.950 euro, contro i 17.800 euro necessari per acquistarne una ibrida a benzina. I prezzi delle auto elettriche si stanno equiparando, anche se non abbastanza velocemente. E senza incentivi il loro mercato sarebbe azzerato. Stime accreditate prevedono il raggiungimento della parità con le vetture tradizioni entro i prossimi 7 anni. Va considerato però che, seppur in presenza di una maggiore spesa di acquisto, un’automobile con motore elettrico consente risparmi su più voci, dal bollo alle assicurazioni, dalla manutenzione fino ai parcheggi.

Ricaricare un’auto elettrica è molto costoso

Vero e falso. È vero che il caro energia ha aumentato il costo di ricarica nell’anno in corso (tra il 5% e il 50% per quella ad accesso pubblico), ma anche i listini dei carburanti tradizionali sono cresciuti molto negli ultimi mesi. Il prezzo del “pieno” di elettricità varia notevolmente a seconda del tipo di colonnina alla quale ci si rifornisce. Quelle ad alta potenza sono molto veloci ma anche molto care. Oggi tutte le società che gestiscono le colonnine di ricarica però offrono pacchetti e abbonamenti per fidelizzare i clienti, offerte che consentono enormi risparmi. Va poi considerato che il costo del pieno a una auto elettrica è pari a zero se si autoproduce in casa l’energia, ad esempio attraverso un impianto fotovoltaico.

Lo smaltimento delle batterie crea grossi problemi

Falso. I costruttori e aziende specializzate si fanno carico del problema. Le batterie delle auto elettriche possono essere (e sono già oggi) recuperate, riciclate e riutilizzate ad esempio per creare unità di stoccaggio energetico per impianti fotovoltaici, prolungando così il loro ciclo di vita sotto altre forme. Una batteria esausta per muovere un'automobile infatti ha ancora sufficiente potenza per altri usi.

Le vetture 100% a batteria non hanno abbastanza autonomia per un viaggio medio/lungo

Falso. La tecnologia su questo argomento sta facendo passi da gigante e in tempi rapidi. Tralasciando il particolare che mediamente gli italiani percorrono meno di 43 km al giorno e che il 90% delle persone che guidano non superano mai gli 80 km giornalieri, oggi un'auto elettrica garantisce mediamente 400 km di autonomia con una ricarica completa, e sono molti i modelli che raggiungono i 500 km reali. Vero è che l'autonomia dichiarata non tiene conto di variabili importanti come la velocità, la guida aggressiva, la tipologia di percorso e persino la temperatura esterna, che incidono molto sui consumi.

Le auto elettriche prendono fuoco più facilmente delle altre

Falso. Questa è la fake news più diffusa in questi giorni in rete, evidentemente legata alla tragedia del bus di Mestre. I veicoli ad alimentazione elettrica presentano il medesimo rischio di incendio delle automobili a motore termico, e la presenza di una batteria al litio non alimenta affatto la possibilità di fenomeni incendiari. Le auto elettriche in commercio, al pari degli altri veicoli, prima della messa in vendita devono superare severi controlli specifici, alcuni relativi anche ai requisiti antincendio. Le motorizzazioni più a rischio incendio, semmai, sono quelle ibride, perché presentano molti più elementi meccanici ed elettronici. Ciò che cambia sono i tempi tecnici necessari per spegnere le fiamme, che secondo alcuni studi suffragati da esperienze reali sarebbero decisamente più lunghi nel caso in cui prenda fuoco una vettura con batteria al litio.

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