lunedì 21 gennaio 2013
​Quasi la metà (49%) dei responsabili Risorse umane italiani intervistati dichiara di concedere meno di 30 minuti al primo incontro. E oltre il 40% dichiara di prendere la decisione se assumere un candidato al termine del secondo.
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Il processo di selezione prevede diverse importanti tappe. Una volta superata la fase di selezione del cv, segue la “prova” del colloquio con il recruiter. Ma quanto dura questo primo colloquio? Robert Half ha intervistato 100 responsabili Risorse umane di imprese italiane sul tempo medio che dedicano a questo incontro determinante. Meno di 30 minuti per il 49% degli intervistati, l’altra metà (49%) invece preferisce approfondire l’intervista accordando fino a 60 minuti ai candidati che incontrano per la prima volta.“Qualsiasi sia la durata del colloquio, è importante che il candidato mantenga la concentrazione e continui a mostrare interesse dall’inizio alla fine dell’intervista - spiega Carlo Caporale, Associate Director di Robert Half -. Spesso, i selezionatori/recruiter esperti non hanno bisogno di molto tempo per valutare il candidato e verificare se le sue competenze sono in linea con i requisiti della posizione vacante. Per questo è importante seguire il ritmo dell’intervistatore, mantenere la discussione incentrata sulle informazioni professionali e far emergere i risultati raggiunti nel corso del proprio percorso di carriera”.E attraverso quanti colloqui i responsabili risorse umane decidono se un candidato è idoneo al ruolo? Il 52% degli intervistati dichiara di prendere la decisione con 1 o 2 interviste, tra questi il 9% subito dopo il primo colloquio. “In realtà, noi riscontriamo che il processo di selezione si sia molto allungato con la moltiplicazione degli interlocutori aziendali e quindi del numero di colloqui che un candidato deve sostenere prima di ricevere un’offerta - commenta Caporale -. Le imprese vogliono essere sicure di portare a bordo professionisti altamente qualificati e allineati con l’identità e la cultura aziendali”.
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