sabato 16 agosto 2014
Imprese e lavoratori autonomi dovranno versare all'Erario oltre 29 miliardi di euro di imposte, al netto dei contributi previdenziali.
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Imprese e lavoratori autonomi dovranno versare all'Erario entro la fine di agosto oltre 29 miliardi di euro di imposte, al netto dei contributi previdenziali. È il calcolo dell'Ufficio studi della Cgia, secondo cui delle 11 scadenze fiscali e contributive previste, la voce che "graverà" maggiormente sulle tasche dei contribuenti sarà l'Iva: il gettito dovrebbe essere di 13,1 miliardi di euro. Segue il versamento da parte dei datori di lavoro delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, pari a un importo di 7,6 miliardi di euro e il pagamento del saldo e dell'acconto Irpef che dovrebbe garantire un gettito di 2,45 miliardi. Altri 1,7 miliardi giungeranno nelle casse dello Stato dal pagamento dell'addizionale Irpef, mentre dall'Irap e dall'Ires sono previsti altri tre miliardi di euro.Infine, i lavoratori autonomi dovranno versare le proprie ritenute Irpef per un importo che dovrebbe toccare 1,3 miliardi di euro. L'Ufficio studi della Cgia ricorda che le principali scadenze fiscali/contributive di questo mese sono 11, così distribuite: sette entro il 20 agosto; una entro il 25 agosto e altre tre entro il 31. Visto che quest'ultima data cade di domenica, il termine slitta di un giorno (1 settembre).Secondo la Cgia, in prospettiva il carico fiscale che grava sui contribuenti italiani potrebbe addirittura aumentare: se il Governo non riuscirà a tagliare la spesa pubblica come si è prefissato, scatterà la cosiddetta "clausola di salvaguardia"; in tal caso "i contribuenti saranno chiamati a sopportare un aggravio fiscale di tre miliardi di euro, a seguito della riduzione delle agevolazioni/detrazioni fiscali e all'aumentodelle aliquote, mentre i ministeri dovranno tagliare la spesa per un importo di almeno 1,44 miliardi di euro". "In buona sostanza - sottolinea il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - o si riesce a razionalizzare la spesa pubblica e a ridurre gli sprechi, gli sperperi e le inefficienze, altrimenti a pagare il conto saranno ancora una volta gli italiani che già ora sono tra i contribuenti più tartassati d'Europa".
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