lunedì 15 gennaio 2024
Operazione da oltre 600 milioni di euro tra due fondi di private equity inglesi per La Piadineria. La catena di fast food all'italiana, nata nel 1994, oggi ha 400 punti vendita
Un ristorante di La Piadineria a Padova

Un ristorante di La Piadineria a Padova - La Piadineria

COMMENTA E CONDIVIDI

L’espansione del fast casual all’italiana, espressione che indica le realtà che offrono cibo di qualità ma “veloce” senza i costi e le attese di un ristorante tradizionale, passa dall’ingresso sempre più frequente di investitori internazionali. Fondi di private equity che scommettono su un modello che funziona e ne consentono il passaggio ad una fase successiva, vale a dire la nascita di vere e proprie catene.

Negli ultimi dieci anni questo processo ha visto la nascita di veri e propri colossi incentrati sui cibi italiani, dalla pizza alla pasta, ma anche su specialità straniere, basti pensare alla diffusione del poké. Si tratta di un modello ibrido di ristorazione che unisce la qualità, punta infatti su cibi sani in contrapposizione al modello americano di hamburger e patatine fritte, ed ha una forte componente digitale, con format e prodotti adatti (anche) alla consegna a domicilio. Un settore in forte espansione in tutta Europa e per il quale si stima che in Italia ci siano ampi margini di crescita. Le catene rappresentano al momento circa il 10% della ristorazione, con 700 brand attivi e oltre 10mila punti vendita. Dietro aperture seriali come quelle che in questi anni si sono viste nelle grandi città, dalle vie del centro ai grandi centri commerciali, ci sono quasi sempre fondi di investimento.

Un dato fornito da Confimprese evidenzia come tra gli associati (realtà del retail alimentare e non) ce ne siamo 16 partecipate da fondi con un fatturato di circa 2,4 miliardi di euro. Di queste la metà sono nella ristorazione: MiScusi, Rossopomodoro, Cigierre, La Piadineria, Cioccolati Italiani, My Chef, Dispensa Emilia, Forno D’Asolo.

Per uno di questi colossi, “La Piadineria”, è in arrivo un nuovo cambio di proprietà con un passaggio tra due fondi inglesi messo nero su bianco ieri. Cvc capital partners entro la metà dell’anno rileverà il gruppo dal fondo Permira, che a sua volta lo aveva comprato sei anni fa, per una cifra stimata in 600 milioni di euro. Nata nel 1994 nel bresciano oggi La Piadineria ha 400 punti vendita. I fondi Permira hanno acquisito il gruppo all’inizio del 2018 e hanno supportato il percorso di crescita e di trasformazione della società, triplicando negli ultimi sei anni sia fatturato che margine operativo lordo: a oggi il gruppo ha 2.500 collaboratori, in crescita rispettivamente dai 160 e 1.000 di inizio 2018, e oltre 70mila clienti al giorno.

Obiettivo dell’operazione è l’espansione fuori dai confini nazionali come ha spiegato Andrea Valota, Ceo del gruppo. «Siamo entusiasti dell’operazione con Cvc e siamo convinti che nei prossimi anni la società sarà in grado di sfruttare al meglio le opportunità di crescita che il mercato ci offre. La nostra ambizione è quella di consolidare il posizionamento di leadership in Italia e di accelerare la nostra espansione all’estero».Cvc Capital Partners è un private equity che investe in diversi settori fra i quali beni di consumo, servizi finanziari, telecomunicazioni, farmaceutica. Da più di dieci anni è attivo in Italia, ma si tratta del suo primo investimento nel settore della ristorazione.© riproduzione riservataCvc Capital Partners è un private equity inglese che investe in diversi settori fra i quali in particolare beni di consumo, servizi finanziari, telecomunicazioni, farmaceutica. Gestisce oltre 52 miliardi di dollari di attività tra Europa e Asia. In ambito retail, possiede un colosso come Authentic Brands Group (40 marchi tra cui Juicy Couture, Reebok, Quiksilver), le profumerie Douglas, il tè Lipton e il polo di convenience store polacchi Zabka. Da più di dieci anni è attivo nel nostro Paese. Di recente è stato tirato in ballo anche nel dossier Tim. L’ultima operazione condotta è l’acquisto del 50% di Gridspertise da Enel.

Tra le altre operazioni fatte in passato l’acquisizione di Cerved, il più grande database di informazioni economiche e finanziarie sulle imprese italiane e di Sisal, uno dei principali operatori del gioco, entrambe concluse con la vendita nel giro di pochi anni. Nel 2017 ha acquisito azienda di Vicenza specializzata in pelli per l’industria automobilistica con la famiglia, nel 2018 a capo di un consorzio, ha comprato per 3 miliardi l’azienda farmaceutica italiana Recordati.

Permira, private equity che a sua volta aveva comprato La Piadineria nel 2018 da Dea Capital, era da mesi in cerca di un compratore per mettere a segno la exit dall’investimento. Nata a Londra negli anni ’80 in Italia possiede la quota di maggioranza di Golden Goose (che a breve dovrebbe arrivare in Borsa), di Kedrion e recentemente del Gruppo Florence, piattaforma del lusso italiano.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI