Prendono il via i progetti in nove diocesi per aiutare le comunità grazie alla donazione di 1 milione di euro, al fine di fronteggiare le conseguenze economiche e sociali della pandemia.
È il contributo che Cassa Centrale Banca (77 banche e 1.500 sportelli in Italia, oltre 11mila collaboratori e circa 450mila soci cooperatori. Con 7 miliardi di euro di fondi propri, un attivo di bilancio di 86,8 miliardi, crediti a clientela per 46,2 miliardi e una raccolta complessiva di 91,6 miliardi, si posiziona tra i primi dieci gruppi bancari italiani) insieme alle società del Gruppo Alliutude (ICT e back office), Assicura e Claris Leasing, mettono a disposizione per sostenere famiglie e microimprese colpite dalla crisi. Ma anche senza fissa dimora a Bari, Bologna, Brescia, Cuneo, Padova, Roma, Trento, Treviso e Udine. La donazione, annunciata dal Gruppo alla fine dello scorso anno, è partita con Pasqua per concludersi entro la fine di quest'anno con il completamento dei progetti diocesani. I promotori stimano che saranno aiutate oltre 2mila famiglie, 150 piccole imprese e 100 persone senza dimora. Nel 2020, in base ai monitoraggi Caritas Italiana nella propria rete di 218 organismi diocesani, quasi il 50% delle persone incontrate non aveva mai chiesto aiuto prima. E sempre secondo i dati Caritas sono 92mila le famiglie in difficoltà ad aver avuto accesso a fondi diocesani e 2.073 piccoli commercianti/lavoratori autonomi hanno ricevuto un sostegno.
“L’impegno profuso in ogni diocesi – sottolinea don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – accanto a quanti sono stati duramente colpiti dai pesantissimi effetti sanitari e socio-economici ha avuto un inestimabile valore aggiunto fatto di prossimità, ascolto, dialogo, relazione, rispetto della dignità di ogni persona. Si è cercato di coinvolgere e attivare ogni comunità, grazie anche al fiorire di iniziative di solidarietà come questa”. L’accordo del Gruppo Cassa Centrale con Caritas Italiana consente di capitalizzare l’esperienza maturata nell’ultimo anno dalle Caritas diocesane coinvolte, sostenendo sui singoli territori sia interventi di sostegno al reddito – compreso l’aiuto materiale – sia servizi di orientamento. Le difficoltà di famiglie con minori, donne, giovani, mette in luce la necessità di interventi tempestivi e pure orientati alla garanzia di sostegno nel medio periodo per la quale è decisivo l’accesso alle misure di sostegno pubbliche e ai servizi territoriali. Nelle prossime settimane, ai 9 progetti definiti se ne aggiungerà un decimo in un ambito di particolare necessità, selezionato da Caritas che coordinerà la realizzazione e la valutazione di impatto delle attività sui rispettivi territori.