sabato 10 gennaio 2015
È quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla società specializzata in coaching per gli studenti, nata per aiutarli durante il periodo degli studi a fare i primi passi nel mondo del lavoro con internship formative di otto settimane durante l’estate in aziende in Italia, Europa, Usa  e Asia.
«Investire nella formazione rende ad aziende e famiglie»
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L'88% delle aziende afferma che nella decisione di assumere un neolaureato l'aver svolto un'esperienza di internship è considerata molto importante; per il 28% si tratta di un modello da incentivare, mentre per il 34% è una grande opportunità per gli studenti. Le caratteristiche che più pesano nella decisione di assumere un neolaureato sono: il tipo di laurea in linea con il profilo ricercato; la conoscenza dell'inglese; l'avere un'esperienza lavorativa in linea con il profilo ricercato.È quanto emerge da un sondaggio realizzato da Career Paths, società specializzata in coaching per gli studenti (18-26 anni), nata per aiutarli durante il periodo degli studi a fare i primi passi nel mondo del lavoro con internship formative di otto settimane durante l’estate in importanti aziende in Italia, Europa, Usa e Asia. L'indagine è stata realizzata su un campione di 315 aziende iscritte o alla Camera di Commercio Italo Americana o a Confindustria Monza e Brianza.Interrogando però le aziende sulla loro disponibilità ad accogliere gli studenti per offrire loro un'esperienza di formazione pre-laura quale un'internship estiva, il 64% dichiara di non offrirne; il 60% non le ha mai prese in considerazione; il 40% dichiara di non essere strutturato per questi programmi; ma il 60% si rende disponibile a prendere in considerazione l'opportunità di offrire internship estive agli studenti universitari.Dal sondaggio di Career Paths emerge chiaramente che le aziende che potrebbero offrire eccezionali possibilità di formazione agli studenti, sono poco attrezzate per offrire opportunità di stage e internship nel periodo estivo; sono però queste stesse aziende a lamentare che i giovani non arrivano preparati quando escono dall'università e auspicano una maggiore integrazione tra università e mondo del lavoro. "Il tempo dedicato alla costruzione del percorso formativo e il tempo che il tutor aziendale dovrà dedicare al giovane stagista sono per l'azienda un investimento - ha dichiarato Dolly Predovic, presidente di Career Paths -. Il ritorno economico per l'azienda arriverà nel tempo: l'aver avuto a disposizione durante i mesi estivi giovani studenti permetterà all'azienda di reclutare i talenti migliori, oltre ovviamente ad aver creato un valore sociale di aiuto alla formazione dei giovani".Career Paths ha poi messo a raffronto il rendimento dell'investimento in formazione e quello in immobili. Dati alla mano (fonte Federconsumatori, IV Rapporto sui costi degli atenei italiani, 2014) per conseguire una laurea triennale, l'investimento totale è pari a 19mila euro: 1.400 euro l'anno è la media delle tasse universitarie; 4.500 euro annui di vitto e alloggio per uno studente fuori sede; 450 euro di libri e materiale vario.Passando ai redditi (fonte AlmaLaurea, condizione occupazione dei giovani - XVI indagine 2013): lo stipendio medio di un neo laureato triennale occupato da un anno è di 856 euro al mese; a cinque anni della laurea lo stipendio cresce di circa 300/400 euro al mese. Ipotizzando quindi uno stipendio medio di 1.100 euro al mese si arriva a 13.200 euro all'anno. Calcolando il rendimento, mettendo in rapporto lo stipendio medio annuo sull'investimento relativo ai costi sostenuti, ne risulta: 13.200/19mila = 69%.In caso di laurea magistrale (cinque anni): l'investimento totale è pari a 31.750 euro (1.400 euro l'anno è la media delle tasse universitarie; 4.500 euro annui di vitto e alloggio per uno studente fuori sede; 450 euro di libri e materiale vario).Passando ai redditi (fonte AlmaLaurea, condizione occupazione dei giovani - XVI indagine 2013): lo stipendio medio di un neo laureato magistrale occupato da un anno è di 1.100 euro al mese; a cinque anni della laurea lo stipendio cresce di circa 300/400 euro al mese. Ipotizzando quindi uno stipendio medio di 1.400 euro al mese si arriva a 16.800 euro all'anno. Calcolando il rendimento, mettendo in rapporto lo stipendio medio annuo con l'investimento relativo ai costi sostenuti: 16.800/31.750 = 53%.Se si considera un'iscrizione alle Ivy League (le otto più prestigiose ed elitarie Università private degli Stati Uniti d'America) i costi sono pari a 44.750 dollari/anno oltre a 50mila dollari/anno per vitto/alloggio nelle residenze universitarie; per un corso universitario di quattro anni l'investimento da sostenere è pari a 200mila dollari. Lo stipendio medio di un neolaureato proveniente da un'Università dell'Ivy League è pari a circa 60mila dollari. Il rendimento in questo caso è pari al 30%.Quanto all'investimento immobiliare: se si considera un appartamento a Milano da 200mila euro da affittare, l'entrata media annua è pari a 8.400 euro (fonte trovacasa.corriere.it) senza prendere in considerazione i costi né le imposte sul reddito (cedolare secca o Irpef) e tasse varie (Imu; Tasi...) né eventuali spese condominiali straordinarie a carico del proprietario, il tasso lordo di rendimento è pari a 8.400/200mila euro= 4,2%: tale dato è in linea con quanto emerge dall'Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma che riporta dati di rendimento lordi rispetto a 13 grandi città italiane: la media di tali rendimenti tra massimi e minimi tra zone centrali e periferie è pari a 4,3%."Sicuramente è necessario un cambiamento nel modo di pensare delle famiglie per investire di più nell'educazione dei propri figli a dispetto forse di altri tipi di investimento considerati in passato più sicuri per garantire il loro futuro", conclude Dolly Predovic.
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