mercoledì 13 ottobre 2021
Via libera dal coordinamento sindacale, coinvolti circa 4mila lavoratori in tutta Italia. Fai Cisl: un passo importante, speriamo venga introdotto da altre realtà
Il gruppo Campari sceglie l'azionariato diffuso per i dipendenti

Il gruppo Campari sceglie l'azionariato diffuso per i dipendenti - Reuters

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Il coordinamento sindacale di Campari ha dato il via al piano di partecipazione azionaria diffusa per i dipendenti. Sono coinvolti circa 4.000 lavoratori, di cui oltre 400 nella sede del gruppo a Sesto San Giovanni. «Per noi l'avvio del progetto rappresenta un passo in avanti davvero importante, anche perché oltre alla partecipazione finanziaria, i lavoratori acquisiscono specifici diritti di informazione e spazi decisionali. Infatti, essere azionista Campari permette di partecipare all'assemblea generale annuale e di prendere decisioni congiunte sul futuro della propria azienda», commenta Massimiliano Albanese, segretario generale Fai Cisl Lombardia. «Da lunedì prossimo prenderà il via il progetto con una campagna di adesione per i dipendenti al piano di partecipazione, che sarà operativo dal primo gennaio 2022. È previsto anche un meccanismo che prevede la maturazione di un'azione gratuita aggiuntiva per ogni due azioni acquistate e possedute da parte di ogni dipendente che aderisce al piano». Fondato nel 1860, il gruppo Campari negli ultimi 15 anni ha vissuto uno sviluppo importante, diventando il sesto player mondiale per importanza nell'industria degli liquori di marca. La multinazionale conta 22 impianti produttivi. Oltre alla sede centrale i principali stabilimenti sono a Canale, Novi Ligure, Alghero e Caltanissetta. L'avvio dell'azionariato diffuso per i dipendenti, commenta il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota «rappresenta un salto di qualità per le relazioni industriali in chiave innovativa e partecipativa, come da sempre promosso dalla Fai e dalla Cisl, e si affianca al già rodato integrativo di gruppo con il premio di risultato e i piani di welfare aziendale, ampliando i principi fondamentali di partecipazione e democrazia economica. È una strada che ci auguriamo venga intrapresa presto anche da altre realtà produttive».

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