venerdì 11 maggio 2018
Il titolo di Stato che si può comprare direttamente online in vendita da lunedì. La cedola minima fissata allo 0,4%. il Btp Italia durerà 8 anni. Opportunità dall'indicizzazione con l'inflazione
I risultati delle passate edizioni del Btp Italia

I risultati delle passate edizioni del Btp Italia

COMMENTA E CONDIVIDI

Tornano i Btp Italia e per i piccoli risparmiatori in cerca di investimenti tranquilli ma anche minimamente redditizi può essere una buona opportunità. Le caratteristiche della tredicesima emissione del più patriottico dei titoli di Stato, che per i risparmiatori "retail" si apre lunedì 14 maggio e prosegue fino al 16 maggio salvo chiusure anticipate (il 17 tocca agli investitori istituzionali), sono simili a quelle delle ultime edizioni: una durata lunga (otto anni) e cedole semestrali legate all’inflazione, o più precisamente all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi. Il tasso cedolare annuo minimo garantito annunciato dal ministero dell’Economia è dello 0,40%.

Il Btp Italia, nato del 2012 e da sempre rivolto ai risparmiatori, ha i soliti suoi vantaggi specifici. Lo si può ordinare allo sportello bancario o postale, come qualsiasi altro titolo di Stato, ma lo si può acquistare anche direttamente su Internet tramite il sito della propria banca, se abilitato alle funzioni di trading. La tassazione è ridotta rispetto ad altri tipi di investimento: sui rendimenti dei titoli di Stato si paga un’aliquota del 12,5% contro il 26% che si applica sui redditi che derivano azioni o obbligazioni private. E infine c’è il “premio fedeltà”: chi comprerà il Btp Italia per tenerlo fino alla sua scadenza, cioè fino al 2026, otterrà una cifra aggiuntiva pari allo 0,4% di quanto investito (4 euro ogni 1000 investiti).

È l’agganciamento all’inflazione a rendere particolarmente interessante questo titolo Stato. Il Btp Italia garantisce il recupero dell’inflazione maturata nel semestre: significa che il capitale investito viene rivalutato in base all’andamento dell’inflazione italiana. Quindi la cedola può salire parallelamente all’andamento dei prezzi, mentre – secondo le regole indicate dal Tesoro – in caso di deflazione non potrà scendere sotto il minimo dello 0,40%. Questo agganciamento potrebbe rivelarsi prezioso se l’inflazione in Italia accelerasse come già sta accadendo in altre nazioni della zona euro.

Per il momento questo non sembra uno scenario probabile (le ultime stime della Commissione europea danno un’inflazione italiana all’1,4% nel 2019 contro l’1,6% medio dell’area della moneta unica) però da qui al 2026 la situazione può cambiare. Chi cerca investimenti più redditizi, ma ovviamente anche meno garantiti, farà meglio a guardare altrove: se anche l’inflazione dovesse stabilizzarsi attorno al 2% previsto dal mandato della banca centrale europea il guadagno su mille euro investiti in un Btp Italia sarebbe di circa 172 euro di recupero dell’inflazione, 35 euro di cedole e 4 euro di “premio fedeltà”. Tolto il 12,5% di tasse, restano circa 200 euro di guadagno netto. Più o meno 25 euro all’anno.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI