I DATIFino a 400 volte lo stipendio d’un impiegatoCome sono le politiche di remunerazione dei dirigenti in Italia? Anche da noi scattano bonus milionari a prescindere dai risultati di bilancio? Rispondere non è semplice perché non ci sono molti dati codificati a riguardo. Ma per comprendere qualcosa in più è necessario distinguere quantomeno tre grandi categorie, con regole e remunerazioni assai diverse.La prima è quella dei top manager: amministratori delegati, presidenti, direttori generali e settoriali di grandi imprese e soprattutto di istituti di credito. Per loro, tra compensi diretti, bonus legati ai risultati e in molti casi stock option, le remunerazioni raggiungono le decine di milioni l’anno. Per fare qualche esempio, riferito al 2007 anno pre-crisi, Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa ha ricevuto 2 milioni di emolumenti, 287mila euro di benefici non monetari, e 1,5 milioni di bonus. Alessandro Profumo, A.d. di Unicredit ha guadagnato 426mila euro di emolumenti, 6 milioni di bonus e 3 milioni di "altri compensi". In generale, i top manager delle banche e dei grandi gruppi portano a casa dal milione alla decina di milioni di euro all’anno. Se si considera che in media un impiegato guadagna poco più di 25mila euro l’anno il rapporto del guadagno dei top manager va da 1 a 40 a 1 a 400 volte.La seconda categoria comprende i dirigenti pubblici di prima fascia che non arrivano a guadagni milionari ma, secondo uno studio dell’università Bocconi, hanno il «bonus assicurato». Oltre il 90% di loro infatti incassa il premio al di là di una reale valutazione dei risultati. Limitato però l’importo del beneficio che oscilla tra il 5 e il 10% dello stipendio.La terza categoria, assai più diffusa, è quella delle migliaia di dirigenti "semplici" del settore privato. I loro guadagni, secondo quanto riporta l’ultimo rapporto di OD&M Consulting sulle retribuzioni, nel 2008 è stato di 103mila euro in media, tutto compreso. Circa 4 volte la remunerazione media di un impiegato e quasi 5 volte quella di un operaio. (F.Ricc.)
Dopo lo «scandalo» dei compensi ai manager del gruppo americano Aig anche in Italia si discute se limitare le remunerazioni straordinarie Ma così si rischia di cancellare, assieme agli eccessi, anche uno strumento che lega parte dei compensi ai risultati
I DATIFino a 400 volte lo stipendio d’un impiegatoCome sono le politiche di remunerazione dei dirigenti in Italia? Anche da noi scattano bonus milionari a prescindere dai risultati di bilancio? Rispondere non è semplice perché non ci sono molti dati codificati a riguardo. Ma per comprendere qualcosa in più è necessario distinguere quantomeno tre grandi categorie, con regole e remunerazioni assai diverse.La prima è quella dei top manager: amministratori delegati, presidenti, direttori generali e settoriali di grandi imprese e soprattutto di istituti di credito. Per loro, tra compensi diretti, bonus legati ai risultati e in molti casi stock option, le remunerazioni raggiungono le decine di milioni l’anno. Per fare qualche esempio, riferito al 2007 anno pre-crisi, Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa ha ricevuto 2 milioni di emolumenti, 287mila euro di benefici non monetari, e 1,5 milioni di bonus. Alessandro Profumo, A.d. di Unicredit ha guadagnato 426mila euro di emolumenti, 6 milioni di bonus e 3 milioni di "altri compensi". In generale, i top manager delle banche e dei grandi gruppi portano a casa dal milione alla decina di milioni di euro all’anno. Se si considera che in media un impiegato guadagna poco più di 25mila euro l’anno il rapporto del guadagno dei top manager va da 1 a 40 a 1 a 400 volte.La seconda categoria comprende i dirigenti pubblici di prima fascia che non arrivano a guadagni milionari ma, secondo uno studio dell’università Bocconi, hanno il «bonus assicurato». Oltre il 90% di loro infatti incassa il premio al di là di una reale valutazione dei risultati. Limitato però l’importo del beneficio che oscilla tra il 5 e il 10% dello stipendio.La terza categoria, assai più diffusa, è quella delle migliaia di dirigenti "semplici" del settore privato. I loro guadagni, secondo quanto riporta l’ultimo rapporto di OD&M Consulting sulle retribuzioni, nel 2008 è stato di 103mila euro in media, tutto compreso. Circa 4 volte la remunerazione media di un impiegato e quasi 5 volte quella di un operaio. (F.Ricc.)
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