sabato 11 gennaio 2020
Nel mirino la progettazione e i controlli sul veivolo ritirato dopo i due disastri aerei. L'ad Muilenburg, costretto alle dimissioni a dicembre, lascia con un bottino di 62 milioni di dollari
L'ex amministratore delegato di Boeing Dennis Muilenburg

L'ex amministratore delegato di Boeing Dennis Muilenburg - Reuters

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La crisi del 737 Max rischia di travolgere la Boeing, al centro di una nuova pioggia di critiche negli ultimi giorni. A scatenare la bufera sono 100 pagine di e-mail interne alla società in cui i dipendenti negli anni scorsi mettevano in dubbio la sicurezza dell'aereo. E-mail scioccanti, che hanno affondato il titolo a Wall Street nella giornata di ieri e aumentato la pressione sui vertici della società, già alta dopo lo schianto del 737-800 dell'Ukrainian Airlines in Iran.

Il 737 Max "è stato progetto da clown e i controlli sono stati effettuati da scimmie", si legge in una e-mail di un dipendente del 2017. "Se torno" in azienda "non mentirò" alla Federal Administration Aviation, "lo lascio fare a coloro che non hanno integrità", scrive un altro dipendente nel marzo del 2018, sostenendo indirettamente che Boeing abbia mentito alle autorità addette alla certificazione del velivolo per aggirare i controlli e velocizzare la messa in volo dell'aereo. In un'altra e-mail, del 2016, un dipendente del marketing esulta per la decisione delle autorità di approvare per il 737 Max un programma di formazione tramite computer per i piloti che in precedenza avevano guidato il 737 NG. Per Boeing l'addestramento dei piloti tramite un semplice corso su un computer era considerato cruciale: la formazione tramite simulatori avrebbe fatto lievitare i costi e ritardato l'introduzione del 737 Max, messo a punto per recuperare il terreno perso nei confronti della rivale Airbus. Le e-mail sono precedenti ai due incidenti mortali della Lion Air e dell'Ethiopian Airlines, dopo i quali il 737 Max è stato messo a terra dalle autorità mondiali. Da allora sono passati quasi dieci mesi e al momento è prevista una data di ritorno in volo dell'aereo.

La crisi degli Air Max è costata il posto all'amministratore delegato di Boeing Dennis Muilenburg che lascia l'azienda con 62 milioni di dollari in indennità e prestazioni pensionistiche, ma non riceverà alcun trattamento di fine rapporto. Muilenburg è stato licenziato a dicembre in quanto la Boeing non è riuscita a contenere le conseguenze dei due incidenti mortali. I dati sulla sulla "compensazione" per la sua uscita di scena sono stati resi noti ieri. Boeing ha dichiarato che a novembre Muilenburg si è offerto di rinunciare al suo bonus 2019 e ai premi azionari. Per il 2018, il suo bonus e premi azionari ammontano a circa 20 milioni di dollari. Oltre ai 62 milioni di dollari in indennità e benefici pensionistici, Muilenburg detiene stock option maturate nel 2013, per un valore di 18,5 milioni di dollari.

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