giovedì 9 settembre 2010
Secondo le previsioni della Banca centrale europea, sulla prospettiva di ripresa dell'area euro pesano alcuni rischi al ribasso. Rapporto dell'Ocse: l'Italia sarebbe l'unico Paese europeo a registrare un calo del Pil (- 0,3%) nell'ultimo trimestre del 2010.
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Nei prossimi mesi «la ripresa dovrebbe procedere a un ritmo moderato a fronte di una perdurante incertezza». Lo scrive la Banca centrale europea nel bollettino mensile, spiegando che i dati più recenti continuano, comunque, a «indicare una dinamica di fondo positiva della ripresa».Sulle prospettive di ripresa dell'area euro pesano alcuni rischi al ribasso: fra questi - scrive la Banca centrale europea - «alcune incertezze sulle prospettive di crescita in altre economie avanzate e su scala mondiale».Nei mesi scorsi si è riaffacciata, fra gli economisti, l'ipotesi che gli Usa possano avere una ricaduta nella recessione. Tuttavia la Bce non sembra dare molto peso a questo scenario: «In prospettiva - dice il bollettino - l'economia statunitense dovrebbe continuare a crescere a ritmi moderati», e la previsione è che «il venir meno del sostegno offerto da fattori temporanei determini una lieve perdita di slancio nellaseconda metà del 2010».Le banche devono dimostrarsi «capaci di incrementare la disponibilità di credito» alle imprese, quando queste aumenteranno la propria domanda di prestiti. Lo scrive la Banca centrale europea, notando come i prestiti bancari continua a rivelare un andamento positivo nel caso delle famiglie, mentre quelli alle società non finanziarie restano negativi, anche se meno che in passato. Ove necessario - scrive la Bce - le banche dovrebbero trattenere gli utili ed eventualmente ricorrere al mercato per rafforzare il proprio patrimonio.I Paesi che in passato hanno subito una perdita di competitività, o che soffrono di disavanzi di bilancio o commerciali elevati, dovrebbero adottare «profonde riforme tese a potenziare la crescita della produttività». A chiederlo è la Banca centrale europea, che nel bollettino mensile insiste sul mercato del lavoro: «Le misure dovrebbero assicurare che il processo di contrattazione dei salari ne consenta il flessibile e appropriato adeguamento alle condizioni di disoccupazione e alle perdite di competitività».OCSE: IN ITALIA CALO DEL PIL NELL'ULTIMO TRIMESTREL'Italia nel terzo trimestre di quest'anno potrebbe registrare un calo del prodotto interno lordo dello 0,3% su base trimestrale annualizzata. È quanto stima l'Ocse nell'Interim Assessment diffuso oggi a Parigi.L'organizzazione si riserva tuttavia un margine di errore di un punto e mezzo percentuale. L'Italia sarebbe così l'unico Paese dei G7 a registrare un Pil in retrocessione per il periodo luglio-settembre 2010. Nel quarto trimestre l'Ocse vede per l'Italia, sempre su base trimestrale annualizzata, un ritorno alla crescita dello 0,1%: il Paese rimane però in coda rispetto agli altri sei grandi.Le incertezze sull'occupazione pesano sul futuro dei consumi e conseguentemente della ripresaeconomica mondiale. Lo evidenzia l'Ocse. «Le incertezze circa la disoccupazione potrebbero mettere un freno all'espansione dei consumi privati», sottolinea l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico nell'Interim Assessment diffuso oggi a Parigi. Per l'Ocse, ancora, «la crescita dei consumi privati potrebbe essere frenata da ulteriori aggiustamenti nelle spese delle famiglie in seguito al peggioramento dei bilanci che c'è stato nel corso del periodo di recessione».
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