giovedì 7 novembre 2013
​La Banca centrale europea taglia il costo del denaro al minimo storico. Il Consiglio ha deciso di ridurre il tasso di riferimento allo 0,25%. Il presidente Bce: decisione efficace, i mercati reagiscono. E «c'è ancora spazio» per un ulteriore taglio. Letta: «Grande notizia, incoraggia la crescita»
Il premier a Dublino: «Presidenza Ue italiana si baserà su crescita. Berlino ci seguirà»
IL COMMENTO Alla Ue un messaggio soprattutto "politico"​​​​ (Marco Girardo)
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La Bce taglia il costo del denaro al minimo storico. Il Consiglio ha deciso di ridurre il tasso di riferimento allo 0,25%, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale scende allo 0,75%; quello sui depositi resta allo 0%. L'ultima variazione risaliva a maggio 2013, quando la Bce aveva tagliato dello 0,25% il tasso di riferimento che era rimasto fermo allo 0,75% dal luglio 2012.I tassi resteranno bassi per un periodo prolungato. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi: la Bce è "tecnicamente pronta" a portare in territorio negativo i tassi sui depositi, una misura che "fa parte del nostro arsenale". Lo ha dichiarato Draghi in conferenza stampa. Il presidente ha inoltre spiegato che la Bce ha deciso oggi di continuare a condurre le operazioni di rifinanziamento a tasso fisso "finchè necessario" e "almeno fino al 7 luglio 2015". Ilconsiglio direttivo di oggi, ha aggiunto Draghi, non ha però discusso la prospettiva di nuove Ltro (operazioni di rifinanziamento a lungo termine). Il taglio dei tassi deciso dalla Bce "è una decisione efficace, basta vedere la reazione dei mercati". Lo evidenzia il presidente della Bce, Mario Draghi, aggiungendo che "c'è ancora spazio" per un ulteriore taglio.Draghi ha ricordato come secondo le previsioni d'autunno della Commissione Ue, il deficit dell'eurozona dovrebbe diminuire dal 3,1 % del Pil nel 2013 al 2,5% nel 2014; il rapporto debito dovrebbe aumentare dal 95,5 % del Pil nel 2013 al 95,9% nel 2014 . "Al fine di riportare il debito pubblico su un percorso discendente - ha aggiunto - i governi non dovrebbero vanificare i loro sforzi per ridurre i deficit e sostenere il risanamento dei conti pubblici nel medio termine". A tal fine "la composizione del consolidamento fiscale dovrebbe essere orientata verso misure favorevoli alla crescita che hanno una prospettiva di medio periodo e combinano il miglioramento della qualità e dell'efficienza dei servizi pubblici, minimizzando gli effetti distorsivi della tassazione", sottolinea Draghi. "I governi devono inoltre rafforzare con decisione gli sforzi per attuare le necessarie riforme strutturali per la crescita e il lavoro" amonisce Draghi, aggiungendo che "sono stati compiuti progressi nella riduzione dei disavanzi delle partite correnti e nel costo unitario del lavoro, ma servono ancora notevoli sforzi per migliorare ulteriormente la competitività, sostenendo il riequilibrio all'interno della zona euro e la creazione di economie più flessibili e dinamiche, che a loro volta generano crescita e occupazione"."È una grande notizia: una dimostrazione che la Bce ha a cuore la crescita e la competitività in Europa. Una scelta importante e positiva, che ci incoraggia e consentirà di continuare sulla strada della crescita". Lo dice il premier Enrico Letta commentando da Dublino il taglio dei tassi Bce.​
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