giovedì 12 giugno 2014
Lo ha detto il responsabile della divisione Finanza pubblica di Bankitalia, Sandro Momigliano, in un'audizione davanti alla commissione Enti previdenziali della Camera.
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L'obiettivo di occupare numeri sempre maggiori di lavoratori 'anziani' "non contrasta con la promozione dell'occupazione giovanile. L'analisi empirica non supporta l'esistenza di un effetto di spiazzamento dei giovani legato alla maggiore permanenza degli anziani sul mercato del lavoro". Lo ha detto il responsabile della divisione Finanza pubblica della Banca d'Italia, Sandro Momigliano in un'audizione davanti alla commissione Enti previdenziali della Camera. "Per esempio - spiega Momigliano - stime basate sui dati individuali delle Rilevazioni sulle forze di lavoro armonizzate dall'Eurostat, per gli anni tra il 2006 e il 2012, suggeriscono che non vi è rapporto tra le probabilità di occupazione, di disoccupazione - ma anche di ingresso e di uscita dal mercato del lavoro - dei giovani tra 25 e 34 anni e il tasso di occupazione degli anziani tra i 55 e 64 anni nel mercato regionale".
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