venerdì 15 gennaio 2010
L'Italia sta uscendo dalla recessione ma la ripresa dell'economia nel prossimo biennio sarà debole. Lo sostiene la Banca d'Italia nel bollettino economico, secondo cui il Pil aumenterà dello 0,7% quest'anno e accelererà all'1% nel 2011. Male l'occupazione, ma i conti pubblici vanno meglio rispetto alla media europea.
COMMENTA E CONDIVIDI
L'Italia sta uscendo dalla recessione ma la ripresa dell'economia nel prossimo biennio sarà debole, con una forte incertezza legata all'andamento della domanda mondiale e alla debolezza del mercato del lavoro. Lo sostiene la Banca d'Italia nel bollettino economico, secondo cui il Pil - dopo un drastico calo del 4,8% l'anno scorso - aumenterà dello 0,7% quest'anno e accelererà all'1% nel 2011. Previsioni che per il 2010 sono in linea con quelle indicate dal governo a settembre (+0,7%), mentre per il prossimo anno sono più pessimistiche rispetto alle stime dell'esecutivo (+2%). Gli analisti di via Nazionale mettono l'accento sull'esplosione del debito. Nel 2009 l'indebitamento della pubblica amministrazione dovrebbe salire al 5,3% del Pil dal 2,7% dell'anno precedente. Il debito dovrebbe aumentare "di circa dieci punti" attestandosi al 115,1%.Conseguenza drammatica della crisi sono anche l'elevato numero di disoccupati. La Banca d'Italia ritiene fra l'altro che, sommando i lavoratori disoccupati a quelli in Cassa integrazione e ai lavoratori 'scoraggiati', il tasso di disoccupazione, nel complesso dell'economia italiana, sarebbe stato, nel secondo trimestre del 2009, pari al 10,2% anzichè al 7,4%. Il 2,8% in più è dovuto per 1,2 punti alla Cig e per 1,6 punti al fenomeno dello 'scoraggiamento'. E pertanto il numero dei lavoratori in cerca di occupazione sale a 2,6 milioni a fronte dei 2 milioni del secondo trimestre 2008. La progressiva uscita dalla crisi avrà come conseguenze anche la ripresa dell'inflazione, che nel 2009 si attestata su un tasso tendenziale dello 0,8%. "L'inflazione al consumo, - si legge nel bollettino - risalirebbe all'1,5% nella media di quest'anno e si porterebbe all'1,9 nel 2011". Atteso anche un miglioramento ciclico molto marcato della produttività del lavoro che "si tradurrebbe in un notevole raffreddamento della dinamica del costo del lavoro per unità di prodotto del settore privato (dopo i forti aumenti e in un deciso calo della componente interna dell'inflazione, che scenderebbe al di sotto del 2%". "I margini di profitto del settore privato, seguendo il consueto profilo ciclico, si espanderebbero complessivamente di tre punti percentuali nel 2010-11, recuperando più della metà della flessione registrata nell'ultimo biennio", è scritto ancora nel bollettino.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: