giovedì 30 giugno 2016
Garanzia pubblica per supporto valida in tutto 2016. Wsj, programma da 150 mld. Boccia: scelta di buon senso. Gli istituti valutano costi e modalità garanzie. (G. M. Del Re)
Banche, via libera Ue a scudo da 150 miliardi
COMMENTA E CONDIVIDI
Le banche italiane possono tirare il fiato: ieri la Commissione Europea ha comunicato il via libera ai piani del governo per un un sostegno pubblico di emergenza da attivare nel caso si verifichi una situazione di panico che metta a rischio l’intero sistema bancario. Una richiesta avanzata dal Tesoro a Bruxelles dopo che gli istituti di credito italiano hanno già perso oltre la metà del loro valore in borsa dall’inizio dell’anno e hanno subito pesanti perdite (poi in parte rientrate) subito dopo il referendum britannico. La decisione è stata già presa domenica scorsa a Bruxelles, ma solo ieri è stata comunicata ufficialmente. «La Commissione Europea – ha dichiarato una portavoce – ha autorizzato nel quadro delle regole Ue sugli aiuti di Stato l’introduzione di uno schema di garanzia per le banche italiane fino al 31 dicembre 2016». La funzionaria ha sottolineato che «lo schema copre misure di sostegno alla liquidità a favore di istituti di credito solventi in Italia, come misura cautelativa», in linea con le linee guida diramate nel 2013 dalla Commissione per gli aiuti di stato durante le crisi. E ha sottolineato che «l’Italia ha chiesto alla Commissione la fornitura di un sostegno alla liquidità, da concedere a banche solventi in caso di necessità». Fonti del Tesoro hanno precisato che lo schema autorizzato da Bruxelles «prevede che lo Stato possa prestare la propria garanzia sul debito di banche solvibili (bond senior di nuova emissione)». Le fonti sottolineano che «si tratta di uno schema che mette il governo in condizioni di intervenire in caso di scenari avversi», aggiungendo che «davanti alle turbolenze dei mercati finanziari dei giorni scorsi, il governo ha ritenuto opportuno ipotizzare tutti gli scenari, anche i più improbabili, per essere pronto a intervenire a tutela dei risparmiatori», questo «per ragioni di cautela», rassicurando comunque che «al momento non si ravvisano le condizioni perché tali scenari possano realizzarsi». Anche la portavoce della Commissione ha spiegato che dal punto di vista di Bruxelles al momento «non vi è attesa che davvero possa emergere la necessità di utilizzare questo schema». Il Wall Street Journal ieri ha citato fonti comunitarie secondo le quali si parlerebbe in totale di un limite di 150 miliardi di euro in garanzie, cifra che Bruxelles non ha voluto confermare, limitandosi a spiegare che quanto previsto dal governo italiano è stato ritenuto «proporzionato». Anche il Tesoro non voluto confermare.Nei giorni scorsi era circolata la voce di un piano del governo per un’iniezione diretta di 40 miliardi di euro nel sistema bancario in caso di rischio di corsa agli sportelli. Il via libera di Bruxelles arriva peraltro il giorno successivo alle polemiche tra Germania e Italia, dopo che la cancelliera Angela Merkel aveva dichiarato che «non si possono cambiare le regole ogni due anni», mentre il premier Matteo Renzi aveva replicato che «l’Italia non chiede di cambiare le regole». In effetti, la decisioni di ieri di Bruxelles applica norme già esistenti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: