venerdì 5 febbraio 2021
Gli analisti sono convinti che con l’ex governatore della Bce al governo la Borsa italiana tornerà a correre
Borsa in forte rialzo dopo l'incarico a Draghi

Borsa in forte rialzo dopo l'incarico a Draghi - Fotogramma

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In attesa di ricevere la fiducia dal Parlamento, Mario Draghi sembra avere già in tasca quella di Piazza Affari. Gli analisti sono convinti che l’ex governatore della Bce potrà galvanizzare anche l’azionariato tricolore che lo scorso anno, complice la pandemia, ha chiuso con un ribasso del 6,42% (indice Ftse Mib) prova ne è anche la riduzione della capitalizzazione delle società quotate che è passata dai 651 miliardi del 2019 ai 607 del 2020. Con un crollo verticale del 41% delle aziende che sono sbarcate a Piazza Affari, appena 24, quasi tutte però sul mercato Aim, il segmento che Borsa dedica alle pmi. Ma nell’era Draghi quali sono i titoli e i comparti che potrebbero tornare a veder le stelle? «Certamente il bancario – spiega ad Avvenire Vincenzo Longo, market strategist per IG Group – perché vista la sua storia personale indirizzerà al meglio la linea di governo su questo settore, favorendone il consolidamento. I titoli da tenere sotto osservazione allora sono quelli in cerca di un matrimonio: Bper, Unicredit e Mps su cui tra l’altro il Tesoro possiede ancora una quota del 64%». Anche per Diego Toffoli senior portfolio manager di Intermonte Sim «un governo Draghi potrebbe supportare il consolidamento nel settore bancario. Ci si aspetta anche un’accelerazione nella stesura del Recovery Plan e questo indirizzerebbe investimenti nelle infrastrutture e nel 5G». E quindi, come si legge in un report di Banca Akros «lo sblocco dei dossier Autostrade e rete unica potrebbe favorire l’andamento dei titoli di Atlantia e Tim». Ma non solo, per la banca guidata da Graziano Tarantini, c’è un paniere di 14 società su cui si potrebbe investire a partire dai big italiani del risparmio gestito: Anima, Azimut, Banca Mediolanum ma anche la stessa Poste Italiane. Quest’ultima, poi, viene vista in rialzo anche fino al 30% in un report di Bank of America insieme a Intesa Sanpaolo e Unicredit. Per l’ufficio studi di Equita la credibilità di Draghi «potrebbe spostare flussi di capitale sull’Italia, quindi in una prima fase suggeriamo di puntare su titoli liquidi che traggono vantaggio dalla riduzione dello spread, dall’implementazione degli investimenti legati al Recovery Fund e dalla riduzione dello 'sconto Italia'. Nel dettaglio i titoli indicati sono, tra gli altri, Buzzi Unicem, Mediobanca e Stellantis». E se «In Draghi We Trust» sintetizzano nel loro report gli analisti di Citigroup sottolineando come a beneficiarne sarà il mercato in quanto sarà Europe friendly, in questo bailamme di analisi non bisogna dimenticare i titoli del settore farmaceutico. Le azioni dell’health Care, storicamente anticicliche, dall’esplosione della pandemia di Covid-19 sono quelle che fanno più gola agli investitori. E tra queste gli analisti ricordano l’exploit di Diasorin, salita lo scorso anno di oltre il 60% a 176 euro per azione. «La società piemontese non si occupa né di vaccini né di cure, ma opera nell’immunodiagnostica – conclude Longo –. In parole povere, è grazie ad aziende come Diasorin che esistono i test molecolari e rapidi per rilevare il Covid-19. Un buon esempio di made in Italy che potrebbe continuare a regalare soddisfazioni ai risparmiatori ». Anche perché anche nell’era Draghi il coronavirus resterà, purtroppo, il principale problema da debellare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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