venerdì 1 novembre 2013
​È quanto emerge dai risultati dell'indagine della Fondazione Obiettivo Lavoro, realizzata in collaborazione con Crisp (Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità dell'Università di Milano Bicocca) e Fondazione per la Sussidiarietà.
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​Domanda e offerta di lavoro viaggiano sempre più online. Il 40% delle aziende cerca lavoratori sul web; il 54% delle richieste è rivolto a laureati, il 46% a  diplomati; i contratti proposti sono per la maggior parte temporanei (55%), seguono quelli permanenti (15%) e di inserimento (11%). È quanto emerge dai risultati dell'indagine della Fondazione Obiettivo Lavoro, realizzata in collaborazione con Crisp (Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità dell'Università di Milano Bicocca) e Fondazione per la Sussidiarietà, contenuti nel secondo rapporto sul mercato del lavoro Le dinamiche, i servizi che cambiano il mercato del lavoro. Il rapporto ricorda che sono 23 milioni gli italiani che hanno un profilo su Facebook (sui 38 milioni che navigano); 3,5 milioni un profilo su Linkedin.In particolare, per quanto riguarda la dinamica relativa al web, sono stati analizzati quasi 180mila annunci di offerte di lavoro pubblicati tra febbraio e aprile 2013. A livello territoriale, è la Lombardia a mostrare la quota maggiore di offerte di lavoro pari al 32%; seguono Veneto e Emilia-Romagna entrambe con una quota del 12%; Piemonte con il 10% e Lazio con il 7%. Le restanti regioni presentano una quota inferiore o al massimo uguale al 5%."Ci sono due mercati del lavoro diversi: uno in cui ci sono persone che fanno un percorso positivo e hanno bisogno di flessibilità e altri che invece non ce la fanno a entrare oppure sono espulsi, bisogna trattarli in modo radicalmente diverso, bloccare i primi vuol dire impedire lo sviluppo, ma non aiutare i secondi vuol dire lasciarli nel precariato". Così il presidente della Fondazione Obiettivo Lavoro, Giorgio Vittadini, sintetizza le conclusione del secondo rapporto.
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