sabato 30 novembre 2013
​Firmata la convenzione tra l’Università di Milano-Bicocca e l’Associazione degli avvocati giuslavoristi italiani (AGI) per costituire una Scuola di alta formazione giuridica. E dal prossimo semestre prenderà il via anche il progetto sperimentale delle Cliniche legali.
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L’Università di Milano-Bicocca ha sottoscritto, insieme all’Università di Firenze, una convenzione con l’Associazione degli Avvocati giuslavoristi italiani (AGI) per costituire una Scuola di alta formazione giuridica.La firma dell’accordo è avvenuta a latere dei lavori del convegno L’Avvocato nella società contemporanea organizzato dalla Scuola di Giurisprudenza dell’Ateneo proprio per discutere dei cambiamenti intervenuti nella professione di avvocato in seguito alle novità introdotte dalla legge 247 del 2012.Tra le novità sul fronte didattico-formativo, quindi di grande rilievo per le università, vi è l’attribuzione della funzione specialistica degli avvocati nelle diverse materie (per esempio famiglia, lavoro, aziende) a nuove strutture, le scuole di alta formazione giuridica, costituite dalle università in convenzione con gli ordini professionali o il CNF (Consiglio nazionale forense).Per questo motivo la Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca, sfruttando la rete di relazioni con le associazioni professionali, sta promuovendo in modo specifico l’attivazione delle  scuole di alta formazione giuridica e ha avviato un programma di accordi che ha già portato alla firma di una convenzione gemella, lo scorso 6 novembre, con l’Associazione italiana degli avvocati per la famiglie e per i minori (Aiaf) e Sapienza Università di Roma.
Di qui a breve, il ministero dell’Università dell’Istruzione e della Ricerca emanerà il regolamento di attuazione della disciplina, ciò consentirà poi alle Scuole di partire con i primi cicli di formazione. La novità è che questi corsi saranno punti di riferimento per la formazione specialistica anche di chi è già avvocato.
«In questo modo, e per la prima volta – sottolinea Giovanni Chiodi, presidente della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca – le Università assumono un impegno istituzionale e formativo diretto sul terreno della professione, proiettando il proprio ruolo formativo oltre la preparazione dei laureati per l'avvio alla professione, occupandosi altresì della formazione specialistica di coloro che sono già avvocati».
«Il ruolo delle università – aggiunge Franco Scarpelli, ordinario di diritto del lavoro – garantisce, da questo punto di vista, anche l'interesse degli utenti, cittadini e soggetti economici che si avvalgono di servizi legali, a che l’uso di una specializzazione sul mercato, da parte dei professionisti, possa avvenire soltanto sulla base di seri e strutturati percorsi di effettiva formazione specialistica».Altra forte novità, a testimonianza dell’apertura della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca verso la società e, dunque, verso la law in action, è rappresentata dal progetto Cliniche Legali, che prenderà il via, in forma sperimentale, già dal prossimo semestre (2014).
Le cliniche legali, nate e sviluppatesi nelle università degli Stati Uniti, sono ormai diffuse anche in moltissime università europee e rappresentano, nel percorso di studi, quella che si può definire una win-win solution: nell'ambito della attività di clinica legale, infatti, gli studenti sono coinvolti nella gestione di un caso reale ed affrontano i problemi giuridici con l’intero bagaglio disciplinare di cui dispongono proprio come avviene nella realtà della professione.«Gli studenti – spiega Diana Cerini, docente di diritto privato comparato che in Bicocca segue il progetto – oltre a essere direttamente coinvolti nella dimensione più prettamente “tecnica” del caso, hanno anche la possibilità di affrontare, nel confronto con i professionisti e gli operatori, gli altri problemi che l’avvocato incontra, quale il rapporto con il cliente, la scelta di strategie, venendo dunque “catapultati” nella realtà del quotidiano della professione».Al convegno sono intervenuti, fra gli altri Carlo Allorio del Consiglio Nazionale Forense, Remo Danovi, presidente dell’Associazione deontologica forense e Valerio Spigarelli, presidente dell’Unione delle Camere Penali.
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