giovedì 9 aprile 2020
Le regole da osservare durante lo stop alla circolazione: la vettura va coperta da polizza RC anche se resta sempre parcheggiata
Assicurazione e batteria scarica: ecco cosa fare
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Un mese con l’automobile parcheggiata in strada o ferma nel box a causa delle restrizioni alla circolazione imposte da decreti e ordinanze in seguito alla pandemia può tradursi in una serie di problemi di gestione e manutenzione. Partiamo dall’assicurazione. Quando si viaggia l’auto ovviamente deve sempre essere coperta da una polizza per danni e responsabilità civile in corso di validità. Ma è utile ricordare che la circolazione non è associata solo ai casi in cui l’automobile è in movimento, perché la vettura si considera circolante anche durante la sosta, in quanto ingombrando la sede stradale ostacola il movimento degli altri mezzi e può essere coinvolta in un incidente. Dunque, l’assicurazione deve essere attiva anche se l’auto non viene utilizzata. L’unica eccezione alla stipula (o al rinnovo) dell’RC Auto è legata alla sosta del veicolo in proprietà privata, ossia all’interno di un box privato o di un’area delimitata

Le compagnie normalmente consentono all’assicurato un periodo di tolleranza, che a partire dalla data di scadenza dell’RC Auto rende la copertura attiva per ulteriori 15 giorni. Ora però, il decreto Cura Italia, ha prolungato questo periodo di altri 15 giorni (ma solo per le polizze in scadenza entro il 31 luglio): questo significa che il guidatore continua ad essere coperto dalla polizza per i 30 giorni successivi alla scadenza. Durante questo periodo il mezzo può viaggiare o essere parcheggiato su strada pubblica, in quanto eventuali sinistri causati dall’assicurato vengono risarciti dalla compagnia. Lasciare un’auto non assicurata ferma in strada comporta l’applicazione da parte delle forze dell’ordine di una multa, nonché il sequestro del veicolo. Ma le sanzioni non sono l’unico problema. Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it, spiega che “se l’auto dovesse determinare un sinistro o essere coinvolta in un incidente anche se ferma (ad esempio per cedimento del freno a mano), il proprietario si troverebbe a pagare di tasca sua i danni determinati dal proprio mezzo”.

Batteria scarica, che fare?

Un altro problema legato al mancato uso del veicolo riguarda le sue componenti in questo senso più delicate. Per questo Automobile.it, sito di annunci di auto usate, nuove, Km 0 e a noleggio di proprietà del gruppo eBay, ha realizzato una mini guida dedicata alla ricarica per la batteria delle auto. E' buona norma accendere il motore e farlo girare per qualche minuto anche da fermo almeno una volta la settimana, ma può essere di supporto questo semplice manuale su come ricaricare la batteria “fai da te” nel caso la si trovi scarica. Se si sente uno strano rumore provenire dal motorino di avviamento quando si gira la chiave nel blocchetto di accensione, questo è il segnale principale che la batteria della macchina è scarica, mentre se le spie del cruscotto non si accendono assolutamente allora le cause possono essere o che la batteria ha ceduto di colpo o che è scollegata.

La prima ipotesi si verifica solitamente quando si utilizza una batteria dall’amperaggio insufficiente per le richieste di energia della vettura, non solo quelle fondamentali per il funzionamento del motore, ma anche quelle utili per la radio, il condizionatore o il servosterzo. Un’altra causa che può determinare lo scaricarsi improvviso della batteria è la distrazione del proprietario. Se, infatti, durante l’ultimo utilizzo si sono dimenticati accesi i fari o lo stereo, la batteria tende a scaricarsi con maggiore velocità. Il prolungato inutilizzo della vettura è un’altra ragione, soprattutto nel caso di batterie “anziane”. In base all’utilizzo e al tipo, la durata di questo componente oscilla infatti dai 3 ai 5 anni e il costo per la sua sostituzione professionale varia da 50 a 100 euro.

Come caricare la batteria?

Esistono due rimedi: la partenza a spinta o la ricarica tramite cavi collegati a una batteria di un’altra. In ogni caso è necessario l’aiuto di un vicino o un familiare o poter contare su un secondo veicolo funzionante e disponibile per supportare la ricarica. La partenza a spinta è il metodo da utilizzare qualora non si abbiano già i cavi auto da collegare a un’altra vettura o in mancanza di una seconda vettura di supporto, ma è anche quello meno consigliato per le auto dotate di marmitte catalitiche, perché si rischia di danneggiare il dispositivo. Per procedere con questa soluzione è necessario farsi aiutare da almeno una persona. Una volta a bordo della vettura, ci si deve assicurare alcuni passaggi forse scontati ma indispensabili: 1) spegnere tutti gli apparecchi non necessari, come la radio, l’aria condizionata ecc.. 2) girare la chiave di accensione; 3) impostare la seconda o la terza marcia; 4) farsi spingere da uno o più valorosi aiutanti; 5) raggiunta una velocità sufficiente, si deve lasciare di colpo la frizione e contemporaneamente accelerare sul pedale del gas.Compiuti questi passaggi la vettura si dovrebbe mettere in moto ed è importantissimo non spegnere il motore per evitare di trovarsi al punto di partenza. Questa è una soluzione “temporanea” che non risolve del tutto il problema ma permette di utilizzare l’auto al momento.

Il metodo migliore per caricare la batteria della macchina è però quello dell’utilizzo dei cavi qualora si abbiano a disposizione. Per collegare i cavi alla batteria auto è necessario avere vicino un’altra auto dotata di batteria carica e di cavetti batteria per la trasmissione dell’energia. Per cominciare si deve aprire il cofano di ogni vettura e collegare il cavo rosso al polo positivo prima della batteria carica e successivamente di quella scarica, per poi compiere la stessa operazione con il cavo nero del polo negativo. Compiuto questo passaggio si prova a mettere in moto la vettura con la batteria carica mantenendo il motore a un regime di rotazione di 2000/2500 giri per alcuni secondi, per poi procedere all’accensione dell’auto dotata di batteria scarica. L’operazione che richiede poco tempo: basta mantenere le due auto collegate con i cavi per una decina di minuti per poi procedere al distacco, partendo dai poli negativi per poi procedere con quelli positivi. Se, invece, si opta per caricare la batteria della macchina con la partenza a spinta, il motore deve restare acceso per circa 30 minuti con tutti gli altri accessori quali condizionatore o radio rigorosamente spenti.

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