mercoledì 28 gennaio 2009
Al termine del tavolo di governo, il ministro dello Sviluppo economico Scajola si è impegnato a presentare un pacchetto di interventi. Marcegaglia: a rischio 300mila posti di lavoro. 
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Nessuna quantificazione delle risorse che il governo intende stanziare per il settore dell'auto in crisi ma l'impegno a presentare entro dieci giorni un pacchetto di interventi. Unica indicazione è che si tratterà di una cifra superiore ai 300 milioni circolati su alcuni media. È quanto emerge dal tavolo riunitosi stasera a Palazzo Chigi fra esecutivo, sindacati, Confindustria e associazioni del settore auto.Poco rassicurante il quadro del comparto. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, impegnandosi a presentare un pacchetto "di immediata applicazione" entro dieci giorni, ha detto - secondo una fonte - che nel 2009 si registrerà una caduta delle immatricolazioni auto in Italia di 360.000 unità, a fronte dei 2,16 milioni di immatricolazioni registrate complessivamente nel 2008. Il ministro, ha aggiunto la fonte, ha anche detto che è atteso un calo degli ordinativi del 55% ricordando che già nel 2008 il settore auto ha registrato un calo del 13,4%.Se la contrazione del settore auto dovesse mantenersi nell'intero 2009 ai livelli di gennaio ci sarebbe una riduzione di mezzo punto di Pil con minori introiti Iva per 700 milioni, 1,3 mld di minor gettito fiscale e un esborso di 500 milioni per la cassa integrazione, avrebbe annunciato il governo. Ugualmente preoccupanti i dati forniti dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, secondo cui 300 mila lavoratori della filiera automotive e servizi di vendita e assistenza rischiano la sospensione dal lavoro se, come si teme, gli ordinativi dell'automobile cederanno il 60% nei primi tre mesi dell'anno.L'AD di Fiat, Sergio Marchionne, aveva parlato nei giorni scorsi di un calo del 60% degli ordini con conseguente rischio di sospesione dal lavoro, nel momento di picco della crisi, fino a 60 mila unità. Per il primo trimestre l'Anfia, l'associazione dei produttori italiani indica in 22.000 la media dei lavoratori sospesi.I sindacati hanno chiesto al governo di fare presto e di dare certezze ai lavoratori. In particolare il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ritiene "necessario ampliare gli ammortizzatori. Se la crisi dell'auto sarà lunga bisogna aumentare la cig. Le imprese si devono impegnare a non delocalizzare".Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha mostrato apprezzamento per le iniziative che il governo si è impegnato ad assumere sugli eco-incentivi. Il sindacalista ha definito "rassicurante la smentita di Scajola alla ipotesi che si volesse intervenire solo con 290-300 milioni di euro. Scajola non ha detto quanto ma ha detto che si è lontani da quella cifra".I sindacati dei metalmeccanici Fim-Fiom-Uilm hanno chiesto al governo un piano orientato alla tutela dei lavoratori del settore attraverso la proroga della cig ordinaria per altri sei mesi, ammortizzatori sociali che aumentino la copertura economica della cig e l'impegno delle aziende a non licenziare oggi e a riprendere, quando la crisi sarà superata, i contratti a termine scaduti che ad oggi ammontano a 5.000.Per la Fiat oggi ha parlato il presidente Luca Cordero di Montezemolo che ha esortato il governo a far presto ringraziando Intesa e Unicredit per l'impegno a concedere al Lingotto una linea di credito.Francia, Usa, Germania e Gran Bretagna a sostegno del settore hanno stanziato diversi miliardi di euro.
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