lunedì 16 gennaio 2023
Sbloccati i fondi del Pnnr (741 milioni) che consentiranno di finanziare fino al 40% dei costi degli impianti di ricarica
Una colonnina di ricarica di Enel X

Una colonnina di ricarica di Enel X - © EIKONA-GUIDO FUA'

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Oltre 21mila nuove colonnine di ricarica per auto elettriche su superstrade e centri urbani italiani, da installare entro il 2025, con i fondi del Pnrr. È quanto prevedono i due bandi firmati la settimana scorsa dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Ma il ministro ha annunciato anche che vuole anche rivedere tutta la normativa ambientale italiana, alla luce dell'inserimento in Costituzione del principio della tutela della natura. I due decreti mettono a bando 741 milioni di fondi del Pnrr per installare entro fine 2025 almeno 7.500 infrastrutture di ricarica super-veloce sulle strade extraurbane, e 13.755 infrastrutture di ricarica veloci nelle città, 21.255 in tutto. Saranno finanziati fino al 40% dei costi, privilegiando stazioni di servizio e aree di sosta esistenti. Sulle superstrade sono previste infrastrutture super-veloci da 175kW, nei centri urbani da almeno 90kW. Dal piano sono, invece, escluse le autostrade, per le quali dovranno provvedere le società concessionarie, direttamente o indicendo appositi bandi, basati sulle direttive dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Il maggior numero di infrastrutture di ricarica sarà, comunque, concentrato in regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio, la Puglia e la Sicilia

"Questi provvedimenti - ha spiegato Pichetto - potranno consentire all'Italia di imprimere una marcia accelerata agli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti". Ma il ministro poi ha ampliato l'orizzonte. "Voglio costituire una commissione per la riforma completa del Codice dell'ambiente e delle leggi conseguenti", ha annunciato. Perché "è cambiato il quadro, alla luce del nuovo dettato costituzionale". Nella Carta fondamentale, l'anno scorso è stato inserito il principio della tutela dell'ambiente, agli articoli 9 e 41. E questo, secondo il ministro, richiede di rivedere le norme in materia. Tra le riforme da adottare, Pichetto ha elencato "la semplificazione delle procedure autorizzative" per le rinnovabili, perché "dobbiamo abbandonare carbone, petrolio e poi il gas". Il ministro ha annunciato un "dibattito a livello paesistico sulle pale eoliche", ma ha aggiunto che "dobbiamo trovare una soluzione rapidamente, sennó ci facciamo un danno". Pichetto ha ricordato l'obiettivo 30x30 fissato a dicembre dalla Cop15 sulla biodiversità di Montreal, per tutelare al 2030 almeno il 30% delle terre e dei mari. "Ma al di là del meccanismo normativo - ha detto il ministro - il problema è di far percepire a tutti la necessità di mitigare i danni che l'uomo fa".


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