venerdì 3 febbraio 2023
Un concentrato di design e tecnologia per un viaggio nel futuro. E per i passeggeri contenuti virtuali da vedere in 3D
Audi activesphere, la realtà aumentata ora si può guidare
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Con activesphere (si scrive così, senza iniziale maiuscola) siamo al poker di concept per Audi, ovviamente estreme dove tecnologia e design si fondono per vedere l’effetto che fa. Oltre che testare idee che potrebbero servire nel prossimo futuro. Così dopo skysphere, grandsphere e urbansphere, ecco il prototipo che il 5 febbraio sarà svelato in Italia, nella cornice di Cortina d’Ampezzo dove la Casa di Ingolstadt ha una storica presenza. L'ha disegnato il centro stile Audi di Malibù, responsabile del progetto, che non si è certo risparmiato i colpi di scena: «Volevamo realizzare una vettura elegante come un’Audi ma robusto come un fuoristrada duro e puro. E ci siamo riusciti», spiega Marc Lichte, capo del design Audi.

La activesphere è in effetti una bella berlina (4,9 metri di lunghezza, 2 metri di larghezza e 1,6 di altezza) con un posteriore da coupé che, all’occorrenza, può anche trasformarsi in pickup. Insomma, un’auto transformer in grado di adattare le sue caratteristiche alle necessità del momento: «Perfetta per andare a fare surf in spiaggia - il cassone è lavabile con acqua corrente - oppure a cena fuori in un ristorante elegante», racconta Charles Lefranc, capo progetto del sito californiano. La activepshere è spinta da due motori elettrici, uno per asse, per una potenza totale di 442 Cv e trazione integrale. Il pacco batterie da 100 kWh è inserito alla base della nuova piattaforma Ppe (nativa elettrica e sviluppata da Audi e Porsche) e garantisce, secondo quanto dichiarato, 600 km di autonomia. La ricarica è super veloce: una colonnina a corrente continua e alta potenza (270 kW) può ricaricare fino all’80% la vettura in circa 25 minuti.

La activesphere è stata creata partendo dall’interno per privilegiare l’abitabilità. Il design va controcorrente rispetto alle tendenze del momento. Perché la scelta della guida autonoma ha permesso una completa pulizia delle superfici, ma basta un cenno e, se si vuole guidare, dalla consolle - che ricorda una soundbar – fuoriescono subito volante e pedali. Neanche uno schermo nell’abitacolo: i sistemi infotelematici compaiono solo a richiesta di guidatore e passeggeri e in realtà virtuale. Una volta indossati gli occhiali per la realtà aumentata, tutto l’abitacolo prende una vita digitale con contenuti virtuali che vengono proiettati in 3D: dalle mappe alle informazioni sullo stato della vettura (pressione delle gomme, ricarica, sistemi di assistenza alla guida). Mentre il conducente è al volante i passeggeri possono gestire la climatizzazione, scegliere i brani musicali preferiti o proiettare display virtuali sui pannelli porta. In definitiva, un elegante viaggio nel futuro.

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