giovedì 30 aprile 2020
Un appello alla responsabilità di tutti: imprenditori, dirigenti, lavoratori e sindacalisti
Un operaio di una vetreria

Un operaio di una vetreria - Archivio

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L’industria del vetro si prepara a ripartire. Dopo l’industria dei contenitori in vetro per gli alimenti e quella della vetreria per farmaceutica che non si sono mai fermate, anche le altre produzioni del vetro (piano, fibre, artistico eccetera) pensano alla ripresa. Le segreterie nazionali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltech-Uil hanno sottoscritto con Assovetro, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori e i trasformatori italiani del vetro, un accordo di programma che disciplina le condizioni per il riavvio delle attività del settore che, non essendo considerate essenziali, sono ferme ormai da più di un mese: si tratta della produzione e della trasformazione di vetro piano per l’edilizia, l’automotive ed i trasporti, dei filati di rinforzo in vetro, dei prodotti per la cosmetica e la profumeria, dei prodotti in vetro per la casa, l’arredo e l’allestimento di interni, delle lampade, del vetro artistico.

L’accordo è stato stipulato in continuità con l’avviso congiunto sottoscritto il 14 marzo tra le stesse parti sociali – un appello alla responsabilità di tutti: imprenditori, dirigenti, lavoratori e organizzazioni sindacali - a fare ciascuno la propria parte, per far fronte all’inaudita sfida del Covid-19. L’accordo adegua e rinforza le misure che puntualmente le aziende del vetro hanno adottato, in osservanza delle prescrizioni e delle raccomandazioni impartite dal protocollo condiviso dalle confederazioni generali Cgil, Cisl e Uil con Confindustria, sotto il patrocinio del governo, il 14 marzo per coniugare l’ attività industriale con la tutela delle salute dei lavoratori, assicurandone il massimo livello di protezione.

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