giovedì 30 luglio 2015
Il settore contribuisce alle casse dello Stato per quattro miliardi di euro, ma l'elevata tassazione blocca la creazione di posti di lavoro, fermi a 136mila.
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Anno di luci ed ombre per il mercato della birra in Italia dove da un lato il consumo si è attestato su livelli sostanzialmente 'piatti', confermando la tendenza degli ultimi dieci anni, nonostante una produzione birraria in crescita del +2% rispetto al 2013. In ogni caso, come ricorda Alberto Frausin, presidente Assobirra, "il settore birrario continua a rappresentare una parte significativa del made in Italy alimentare, che costituisce il secondo comparto industriale del Paese dopo l`elettromeccanica".Bene anche le esportazioni, tornate a crescere del +3,5%, ma rimangono alte anche le importazioni. Il settore della birra poi contribuisce alle casse dello Stato per quattro miliardi di euro, ma l'elevata tassazione frena la creazione di posti di lavoro.È in sintesi quanto emerge dall'Annual Report 2014 di Assobirra, che evidenzia l'andamento del 2014 nel settore birrario. Nell`ultimo anno, quindi, nonostante la crisi e un contesto fiscale non favorevole, la birra ha visto salire la produzione del 2% rispetto all`anno precedente (per un totale di 13.521.000 ettolitri prodotti), trainata anche dalla buona performance dell`export (+3,5%).Eppure i consumi rimangono 'piatti', e si spostano sempre più in casa e verso prodotti più economici. "A causa degli alti livelli di tassazione si è assistito a un sostanziale stop anche dell`occupazione, che si ferma a 136mila unità e ha visto esaurirsi la forte spinta data dai micro birrifici negli anni passati", segnala Assobirra, che indica poi come "il 44% delle aziende del settore sarebbero disposte a investire in nuove assunzioni se le accise tornassero ai livelli pre-aumenti".Per l'export come detto +3,5% (per un totale di 1.995.000 ettolitri esportati), grazie anche all`importante ruolo del mercato Ue che ha assorbito 1,67 milioni di ettolitri (pari al 76,2% del totale). Dall`altro lato, però, le importazioni di birra non hanno registrato scostamenti significativi rispetto ai due anni precedenti, attestandosi sull`elevato valore di 6.203.000 ettolitri (-0,2% rispetto al 2013 e +0,8% sul 2012).In questo quadro, l`Italia resta il decimo produttore di birra in Europa, nettamente staccato dai Paesi in testa alla graduatoria (Germania, Regno Unito e Polonia), ma comunque davanti a Paesi di consolidata tradizione birraria come Austria, Danimarca e Irlanda. Molto bene invece la produzione di malto, che come sempre viene interamente assorbita dall`industria italiana, che ha sfiorato la soglia dei 700 mila quintali (+3,8%).
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