giovedì 15 aprile 2021
L'Ivass ha segnalato e bloccato 241 siti fraudolenti. I consigli per riconoscere le caratteristiche di quelli sospetti, e le contromisure per evitare i più comuni raggiri
Truffe on-line in crescita, ecco come difendersi
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Le truffe assicurative on line in Italia continuano ad aumentare: l’IVASS, l’Autorità di Vigilanza nel settore assicurativo, rende noto che i siti fraudolenti segnalati e bloccati sono stati 241 nel corso del 2020,
contro 168 del 2019 (nel 2015 erano solo 4). Segugio.it, leader nella comparazione assicurativa in Italia, ha svolto un’approfondita indagine per capire la dinamica prevalente di queste truffe e identificare i comportamenti difensivi che i consumatori possono adottare.

La meccanica della truffa. I truffatori realizzano innanzitutto uno o più siti internet, che tipicamente presentano queste caratteristiche: 1) sono estremamente scarni: in genere sono costituiti da una manciata di pagine (spesso solo la pagina principale o “homepage” e una pagina di contatto, raramente un paio di altre pagine); 2) talvolta richiamano nome, logo, immagini o altri elementi distintivi di operatori assicurativi noti al grande pubblico (siano essi Compagnie di assicurazioni o intermediari/comparatori); 3) i canali di contatto offerti sono tipicamente un numero di telefono cellulare (spesso con invito ad utilizzare un
sistema di messaggistica veloce), un indirizzo email fornito da un provider di posta gratuito e, più raramente, un numero di telefono fisso (tipicamente non in funzione; 4) nella pagina principale si fa spesso riferimento a polizze temporanee; 5) direttamente nella pagina principale vengono richiesti i dati personali e di contatto del consumatore (nome e cognome, data nascita, telefono, email) e la targa del mezzo. Talvolta vengono richiesti anche marca e modello del mezzo, data di decorrenza della polizza o altri dati.

Siti di questo tipo, di recente realizzazione e privi di credibilità e contenuti, sarebbero sostanzialmente
irraggiungibili e non dannosi per il consumatore finale, visto che i motori di ricerca basano i propri criteri di
ordinamento sulla reputazione del sito stesso e li elencherebbero quindi, nella migliore delle ipotesi, dopo centinaia di risultati di ricerca più credibili. E qui scatta il passaggio principale del raggiro: i truffatori acquistano sui motori di ricerca spazi pubblicitari, che si posizionano nelle prime posizioni, scavalcando i risultati non a pagamento di operatori autorevoli che operano legalmente nel settore.

Una volta finito sul sito del truffatore e forniti i propri dati, il consumatore verrà quindi contattato dal truffatore, tipicamente da un numero di cellulare o mediante servizio di messaggistica, con la proposta di un “prezzo scontato”, molto invitante ma non al punto di insospettirlo. Eventuali documenti verranno tipicamente richiesti al cliente via sistema di messaggistica e, sempre utilizzando lo stesso canale, verrà fornito il preventivo, gli estremi di pagamento, spesso riferiti a sistemi di pagamento non tracciabili quali carte prepagate/ricaricabili, e infine avviene l'invio delle polizza contraffatta. Quando il consumatore si renderà conto di essere stato truffato, purtroppo talvolta in caso di sinistro o di controllo delle Forze dell’Ordine, sporgerà denuncia, e dopo le indagini del caso, il sito verrà incluso nell’elenco dei siti fraudolenti e reso inoperativo. Ma nel frattempo i truffatori staranno già operando con altri siti internet.

Come tutelarsi. Ecco alcuni suggerimenti pratici per evitare di incappare in queste truffe:
1. Essere vigile e critico sul sito nel quale si atterra partendo dal motore di ricerca. Diffidare in particolare dei siti che propongono come contatto un numero di cellulare o invitano ad usare un sistema di messaggistica veloce. Un operatore assicurativo professionale non proporrà mai ad un cliente di contattarlo su un cellulare in prima battuta, né tantomeno su Whatsapp o Telegram.

2. Diffidare da chi propone o usa una mail fornita da un provider gratuito. Un’azienda di medio-grande dimensioni usa infatti un proprio dominio di mail che può controllare e gestire. Non fidarsi dei siti composti da poche pagine, con pagine “under costruction”, privi di sezioni dedicate a privacy, condizioni di utilizzo, contenuti ed articoli di settore, o che propongono polizze temporanee, chiedono nella pagina principale i dati di contatto.

3. Inoltre è buona norma non usare mai sistemi di messaggistica per mandare o ricevere documenti o preventivi, né tantomeno istruzioni sul pagamento. E non effettuare pagamenti a favore di carte di credito ricaricabili o altri sistemi di pagamento non tracciabili. Pagare un premio assicurativo ricaricando una carta di credito, magari alle Poste o presso un tabaccaio, è vietato dalla normativa.

4. Se restano dei dubbi, prima di pagare, è utile verificare sul sito di IVASS se la Compagnia di assicurazioni o l’intermediario sono iscritti negli appositi elenchi o registri, consulta l’elenco degli avvisi relativi a casi di contraffazione, società non autorizzate e siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione o chiamare il Contact Center Consumatori dell’IVASS: 800.48.66.61.

“Queste truffe assicurative – commenta Emanuele Anzaghi, Vice Presidente di Segugio.it – stanno provocando molti danni ai consumatori e ai soggetti che operano lecitamente online, con il rischio peraltro di aumentare il numero di veicoli che circolano non assicurati sulle nostre strade, già consistente e a rischio aumento per gli effetti economici della pandemia. Dal canto nostro monitoriamo costantemente gli annunci pubblicitari sui motori di ricerca e, nel caso di soggetti con evidenti intenti truffaldini, provvediamo a denunciarli o a segnalarli in modo che tali annunci vengano al più presto eliminati e i siti vengano resi irraggiungibili".

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