martedì 31 maggio 2022
Il presidente Scudieri: "L'elettrificazione porterà a perdere 73.000 posti di lavoro e a guadagnarne solo 6.000. Serve un approccio realistico"
Il presidente dell'ANFIA, Paolo Scudieri

Il presidente dell'ANFIA, Paolo Scudieri - .

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Un forte appello affinché gli europarlamentari italiani votino pensando anche agli interessi del proprio Paese, e affinché il Governo prosegua la collaborazione con le rappresentanze della filiera industriale nella definizione di una roadmap di decarbonizzazione della mobilità secondo un approccio realistico e non ideologico, aperto a più tecnologie e impegnato a sostenere gli investimenti e lo sviluppo di competenze specializzate sul territorio. Sono questi i temi fondamentali emersi oggi all’Assemblea Pubblica ANFIA a Firenze, alla vigilia della votazione in sessione plenaria al Parlamento europeo del pacchetto di riforme climatiche "Fit for 55".

Il convegno al Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, aveva come titolo "Muoversi nel XXI secolo: whatever it takes - L'automotive tra sviluppo sostenibile, transizione energetica e nuovi equilibri internazionalì. Non una scelta casuale, quella di Firenze, come ha ricordato anche il Presidente ANFIA, Paolo Scudieri, ma dettata dal riconoscimento ricevuto come città italiana con la mobilità più sostenibile (seguita da Milano, Torino, Parma e Bologna), secondo il Quindicesimo rapporto Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane. "Il mercato italiano - ha commentato Scudieri - ha avuto un picco positivo nel 2017, con quasi 2,2 milioni di immatricolazioni di autoveicoli, per poi subire un rallentamento nel 2018 (-3,2%) e nel 2019 (+0,5%) e arrivare, nel 2020, ad un crollo del 26,6% a seguito della pandemia. Nel 2021, nonostante il confronto con un anno pessimo, la crescita (+6,7%) non è stata tale da tornare ai volumi pre-Covid. Il primo trimestre 2022 segna una contrazione del 22% a livello tendenziale soprattutto a causa dell'effetto-attesa degli incentivi, misure soddisfacenti perché tecnologicamente neutrali e strutturate su più anni, ma ancora migliorabili".

Obiettivo per il futuro, per i rappresentanti dell'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, sul fronte italiano è quello di tornare alla soglia del milione di autoveicoli prodotti annualmente, per continuare a rappresentare un polo produttivo significativo e dando così sostegno anche allo sviluppo della componentistica italiana. "A proposito delle sfide normative, tecnologiche ed energetiche che stiamo affrontando - ha detto ancora Scudieri - quello di ANFIA è un approccio realistico e non ideologico, ambientalmente ambizioso, ma anche socialmente compatibile e industrialmente competitivo. È innegabile la necessità di dover far fronte ai cambiamenti climatici definendo una roadmap di decarbonizzazione che veda impegnati tutti, tra imprese, Governi e cittadini. Per ANFIA lo sviluppo della mobilità elettrica è un pilastro fondamentale della propria mission. Diverso è, tuttavia, ostinarsi ad abbracciare una sola tecnologia, ad oggi di totale dominio asiatico, creando pericolosi squilibri nel mercato e in ambito sociale".

A preoccupare, secondo l'analisi di ANFIA, il forte impatto che il passaggio all'elettrico totale implicherebbe sul sistema industriale. "In Italia - secondo Scudieri - abbiamo stimato la perdita di circa 73.000 posti di lavoro nei prossimi anni, non compensati dalle circa 6.000 nuove posizioni che creerà la mobilità elettrica. Apriamoci, quindi, al contributo che alla decarbonizzazione della mobilità di persone e merci, individuale e collettiva, possono dare, insieme all'elettrico, i biocombustibili, i carburanti sintetici e l'idrogeno (sia come vettore per il motore endotermico sia le fuel cells), tecnologie su cui la filiera crede tantissimo e su cui sta già facendo grandi investimenti".

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