martedì 12 aprile 2022
L'associazione degli operatori italiani ha chiesto al governo misure specifiche nel Def
Per Ita e gli altri operatori aerei italiani la guerra in Ucraina causerà una nuova riduzione dei passeggeri

Per Ita e gli altri operatori aerei italiani la guerra in Ucraina causerà una nuova riduzione dei passeggeri

COMMENTA E CONDIVIDI

All’interno dei provvedimenti in attuazione delle disposizioni del DEF sia riconosciuto uno spazio adeguato al settore del trasporto aereo, quasi totalmente escluso dalle iniziative previste dal Pnrr. È la richiesta di Assaereo, l’associazione degli operatori aerei italiani che raggruppa ITA Airways, Air Dolomiti, Blue Panorama Airlines e Neos. L’associazione, precisa una nota del presidente Giuseppe Mazzeo, “accoglie con estremo favore la recente approvazione da parte del Consiglio dei ministri del DEF, che prevede un ulteriore stanziamento di 5 miliardi per sostenere la ripresa ed alleviare l’impatto economico del conflitto in corso in Ucraina sulle aziende italiane” ma auspica che all’interno dei provvedimenti del DEF “sia riconosciuto uno spazio adeguato al settore del trasporto aereo, quasi totalmente escluso dalle iniziative previste dal Pnrr".

Secondo Assaereo il comparto, fortemente provato da due anni di pandemia, è “duramente colpito dagli effetti del conflitto in Ucraina, che introduce ulteriori elementi di incertezza e di preoccupazione alle porte della stagione estiva, il più importante e profittevole periodo di operatività”. Secondo Mazzeo, la crisi di domanda legata alla diffusione di Omicron “ha avuto un impatto enorme sui conti economici delle Compagnie” e il conflitto in Ucraina, con l’aumento di materie prime e carburante, “rallentano la ripresa del traffico internazionale”.

Le stime diffuse di IATA confermano “un ritorno ai livelli di traffico del 2019 solo nel 2023 per il settore domestico e nel 2024 per quello internazionale mentre per il settore intercontinentale il trend di ripresa sarà più lento, con ritorno ai livelli 2019 addirittura dopo il 2025”. La nota ricorda che “Il trasporto aereo costituisce uno degli asset strategici del Sistema Italia”. Come dimostrato da uno studio IATA del 2019 “l’industria del trasporto aereo italiana sosteneva 714mila posti di lavoro contribuendo all’economia con circa 51 miliardi di dollari, pari a circa il 2,7% del Pil italiano”. Lo studio ribadisce la strategicità del trasporto aereo, tanto da prevedere nel 2037, sulla base dei trend 2019, “una crescita del 32% che equivarrebbe ad un incremento di circa 28 milioni di passeggeri, con un contributo al Pil pari a 67 miliardi di dollari e la creazione di ulteriori 130mila posti di lavoro” in base a dati basati sui livelli pre-pandemia.Assaereo, conclude la nota, mira a perseguire una rinnovata unitarietà con progetti al servizio del Paese che puntano a garantire il rilancio del settore con un focus particolare su decarbonizzazione e innovazione digitale.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: