mercoledì 7 febbraio 2024
Sono 124 le zone individuate dalla Snai, con oltre 1.900 Comuni (in gran parte sotto i 5mila abitanti) e 4,6 milioni di abitanti. Tante le risorse e i progetti che interessano l'osso dello Stivale
Panorama di Alfadena (Aquila)

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Per le aree interne del nostro Paese si è aperta una nuova stagione. Tante le risorse e i progetti che interessano l'osso dello Stivale. Un miliardo di euro, per esempio, dovrà essere speso entro giugno 2026 dalle amministrazioni comunali di dimensioni piccole o piccolissime. Le difficoltà attuative sono oggetto di continui dibattiti, spesso incentrati su problematiche di natura burocratico-amministrativa, sulla carenza di personale, sulle competenze professionali inadeguate. In Italia contiamo quasi 8mila Comuni e il 52% di questi fa parte delle aree interne, ossia «quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi (Salute, Scuola, Mobilità), ma anche da una disponibilità elevata di importanti risorse ambientali (idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere)». Oggi, nel nostro Paese, solo il 22% della popolazione vive nelle aree interne, le quali sono fortemente caratterizzate da fenomeni di declino demografico. Sono piccoli comuni che si trovano distanti dai grandi centri e dalla possibilità di raggiungere servizi essenziali.

Per rispondere in pieno a questo spirito, nel 2013 è stata avviata la Snai-Strategia nazionale per le aree interne. Nata come iniziativa sperimentale, la Snai è oggi a pieno titolo una “politica strutturale” a lungo termine. Pensata e costruita per arginare lo spopolamento delle aree interne, questa Strategia mette in campo politiche territoriali elaborate sulla base di un modello place based, con l’obiettivo primario di ridare slancio allo sviluppo dei luoghi remoti del Paese valorizzandone le opportunità e mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per rimuovere gli ostacoli (in termini di servizi) che negli ultimi decenni hanno rappresentato il primo “nemico” delle aree interne La Snai, promuovendo nuove metodologie di analisi e di intervento – come l’attuazione di sistemi di collaborazione intercomunali - fa leva su fattori che vanno ad incidere su servizi primari alla cittadinanza, come scuola, sanità e mobilità, e sulla valorizzazione dei punti di forza delle comunità e dei territori che possono essere un’attrattiva per le attività imprenditoriali. L’obiettivo è quello di contrastare da una parte lo spopolamento e dall’altra favorire il nascere di nuove opportunità economiche. Supportando lo sviluppo di questi centri, si supera il gap di un’Italia a due velocità, dando slancio allo sviluppo dell’intero nostro Paese.

La Snai nel Pnrr

Sono 124 le aree individuate dalla Snai, con oltre 1.900 Comuni (in gran parte sotto i 5mila abitanti) e 4,6 milioni di abitanti. Il Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza nell'ambito della Missione 5, Componente 3 (Interventi speciali di coesione territoriale) prevede il rafforzamento della Snai attraverso misure a supporto dei livelli e della qualità dei servizi scolastici,
sanitari e sociali, con un finanziamento complessivo di 825 milioni di euro (sovvenzioni). L'investimento per le aree interne si articola in due sub-investimenti: il Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 milioni) e i Servizi sanitari di prossimità territoriale (100 milioni). Il Piano complementare stanzia ulteriori 300 milioni destinati al miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade nelle aree interne. Il primo intervento del Pnrr mira ad agevolare la soluzione di problemi legati all'esclusione e alla marginalità sociali nelle aree interne, con il Potenziamento dei servizi di istruzione, salute e mobilità: il meccanismo di erogazione consiste nella concessione di sovvenzioni ai comuni.

Il bando "riGenerazione Futuro"

Calabria e Sicilia tagliano il traguardo del concorso riGenerazione Futuro - I tuoi progetti per il territorio, aggiudicandosi sei riconoscimenti (tre per ogni regione) per i progetti che hanno raggiunto e superato gli obiettivi di raccolta on line. Promosso da Associazione Civita e realizzato grazie al contributo del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, in collaborazione con la piattaforma di crowdfunding e social innovation Produzioni dal Basso, il concorso ha puntato a coinvolgere attivamente, e in prima persona, le realtà del Terzo settore calabresi e siciliane, stimolando i processi di innovazione nella cultura, nel turismo e nella sostenibilità, contribuendo ad animare i territori e rispondendo in modo concreto alle esigenze manifestate dalle comunità locali. Tutti e sei i progetti hanno raccolto almeno il 40% delle risorse necessarie alla loro realizzazione e ora potranno beneficiare del co-finanziamento da parte dello sponsor Ferrovie dello Stato Italiane, che metterà a disposizione un contributo complessivo pari a 36mila euro.

«riGenerazione Futuro rappresenta un’iniziativa di "Csr evoluta” che integra il modello inclusivo e partecipativo tipico del crowdfunding con una strategia di stakeholder engagement promossa da un’importante realtà corporate del nostro Paese come il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, membro della compagine associativa Civita: una realtà che da 35 anni opera a fianco delle imprese per progettare e realizzare iniziative in partnership pubblico-privata. Un ruolo da protagonista qui è giocato dal Terzo settore attivo sui territori di Calabria e Sicilia, due regioni sulle quali si attueranno nei prossimi anni importanti investimenti infrastrutturali del Gruppo Fs, le cui comunità locali potranno quindi beneficare anche di questo ulteriore contributo. Grazie alle risorse raccolte attraverso il crowdfunding su Produzioni dal Basso, integrate con il co-finanziamento di Fs, gli Ets realizzeranno nel 2024 progettualità eterogenee, che impiegheranno prevalentemente giovani e che coprono tutte le aree della sostenibilità (ambientale, culturale e sociale), essendo orientate a valorizzare il patrimonio artistico e culturale anche a fini turistici, favorendo l’inclusione sociale, la partecipazione culturale di soggetti svantaggiati e l’accessibilità al patrimonio culturale di persone fragili o con disabilità. Durante la fase attuativa noi di Associazione Civita monitoreremo i progetti e poi ne valuteremo gli impatti», spiega Simonetta Giordani, segretario generale Associazione Civita.

I progetti selezionati per la Calabria (tutti con un obiettivo economico di 10mila euro) sono: Guardiani della Memoria: Storie silenziose di una Calabria dimenticata dell'Associazione culturale Mistery Hunters di Cosenza, per realizzare documentari che preservino la memoria e stimolino la conoscenza del patrimonio nascosto e poco noto; L'arte per tutti in 3D - Sostieni touch me! dell'Associazione Wake Up Ets per rendere accessibile anche a persone con disabilità visiva e mobilità ridotta le opere d'arte urbana del museo Mudiac, attraverso la loro riproduzione in 3D; #trameascuola | Costruiamo un futuro libero dalle mafie! della Fondazione Trame Ets che offre un ciclo di attività educative e culturali, tra cui laboratori nelle scuole, incontri con autori, letture ad alta voce, per sensibilizzare i giovani ai principi della legalità e della lotta alle mafie, promuovendo i valori di responsabilità civile e giustizia.


Per la Sicilia i progetti selezionati (tutti con un obiettivo economico di 10mila euro) sono: Your Trip in MY Shoes | In viaggio oltre i limiti del pregiudizio della Cooperativa Sociale Al Revès, un progetto di empowerment e inclusione sociale e culturale di persone con disabilità fisiche o in situazioni di difficoltà sociale, attraverso laboratori narrativi e artistici; CraftEolie - Coltivare le tradizioni, plasmare il futuro dell'Associazione Amaneï per riscoprire e valorizzare in chiave moderna arti e mestieri tradizionali delle isole Eolie; Young Putia - Sicily and Sicilians 3.0 dell'Associazione culturale MostraMed, finalizzato alla creazione di una bottega di comunità artistica per promuovere le giovani eccellenze siciliane e valorizzare le tradizioni locali.

«Questa bellissima iniziativa con Civita e Ferrovie - dichiara Angelo Rindone, fondatore e amministratore delegato di Produzioni dal Basso - mostra come il crowdfunding sia ormai qualcosa di più articolato di un semplice strumento di raccolta fondi on line. Ci racconta come il lavoro congiunto di diversi attori sul territorio possa generare piccoli e grandi progetti che generano un impatto positivo e concreto».

A sostegno delle piccole realtà locali

I piccoli negozi di paesi e borghi affrontano una crisi senza precedenti, con una previsione di chiusura di 24mila esercizi entro la fine dell'anno, di cui 11.800 solo nei primi sei mesi, secondo Confesercenti. Le cause sono principalmente due: il rincaro di affitti e bollette e la concorrenza del boom del commercio elettronico. In risposta a questi cambiamenti radicali, emerge l'approccio innovativo di WaveMarketing, società di consulenza fondata da Federico Faloci e Danilo Dicorato, con una squadra di 40 collaboratori under 30, che ha supportato oltre 750 attività locali in più di 50 settori.

«Aiutare i piccoli negozi a promuoversi sui social per attrarre clienti e instaurare con loro un rapporto umano, che possa far emergere l’unicità dell’azienda, è questo l’obiettivo di WaveMarketing - dicono i due fondatori -. La digitalizzazione e promozione di queste micro realtà locali deve necessariamente seguire delle logiche diverse rispetto a una grande azienda. A un negozio di vicinato, infatti, la visibilità sui social può essere utile per fare conoscere l’attività localmente, ma difficilmente un like su Facebook o l’elevato numero di follower su Instagram, purtroppo, si tradurranno in un aumento di vendite, fatturato e margini. Per questo affianchiamo gli imprenditori, rimettiamo mano al loro progetto di business, per trovare nuova linfa vitale, di crescita, e li aiutiamo a recuperare l’entusiasmo schiacciato da una concorrenza online sempre più aggressiva. Un’attività geolocalizzata ha bisogno di disporre e imparare a usare al meglio strumenti e tecniche che hanno già funzionato nel proprio specifico settore e hanno permesso di generare clienti alto-spendenti in modo costante e misurabile. Per far fronte ai grandi cambiamenti del contesto socioeconomico odierno, i titolari di queste attività locali hanno bisogno di adottare un approccio fuori dal coro, che sia in grado di valorizzare la loro unicità, senza rincorrere la visibilità a tutti i costi, con campagne pubblicitarie costose, tipiche delle realtà più strutturate e già affermate».

Turismo, investire su paesi e piccoli borghi

«Il turismo è un'importante e crescente leva economica per il Paese, ma serve un vero e proprio progetto di sviluppo economico e sociale. È necessario ideare percorsi che dai grandi ''attrattori'' portino a scoprire l'infinita ricchezza di risorse dei territori periferici, ripopolando territori, destagionalizzando l'offerta turistica, valorizzando piccoli paesi e borghi, decongestionando le grandi città». A dirlo è stata Antonella Giachetti, presidente di Aidda-Associazione delle imprenditrici e donne dirigenti d'azienda, in occasione dell'incontro dal titolo Un turismo che nutre l'anima e crea prosperità. «Spesso si parla dell'uomo distruttore - sottolinea Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità - ma in realtà è lo spopolamento il nemico dei territori, soprattutto nelle aree interne. L'Italia ha un patrimonio immenso e prezioso, in termini di natura, cultura, tradizioni, un patrimonio custodito nei borghi, nei paesaggi, negli insediamenti nei quali le persone vivono e lavorano, e in considerazione di questa ricchezza Aidda ha messo in luce una strada importante affinché i territori acquisiscano una nuova vitalità. La conservazione e la valorizzazione di questo patrimonio italiano, altrimenti destinato alla desertificazione e all'incuria, si intreccia dunque strettamente con la sfida demografica. E si intreccia anche con l'esigenza di una vitalità economica spontanea, sostenuta dalla presenza di servizi primari ma alimentata dall'intrapresa e dal lavoro delle persone. In questo senso è essenziale la promozione del lavoro femminile e la conciliazione tra lavoro e cura familiare. Natalità e pari opportunità sono dunque due pilastri essenziali anche per la tutela e promozione dei nostri territori».


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